Usa, Apple condannata per il cartello e-book

Apple è stata ritenuta responsabile di un notevole aumento dei prezzi sul mercato degli e-book ed è stata condannata dal giudice newyorkese Denise Cote.

Autore: Redazione e-book & Tablet

Il giudice newyorchese Denise Cote ha accettato la documentazioni presentate dalle autorità americane in merito al caso antitrust, avviato contro Apple e il suo presunto cartello per manipolare i prezzi medi dei volumi digitali, tramite la stipulazione di accordi illeciti con i singoli editori anglofoni volti a contrastare le politiche di sconto praticate da Amazon.
Il colosso di Cupertino è stato così ritenuto responsabile di un notevole aumento dei prezzi sul mercato dei libri in formato elettronico, altrimenti risultato impossibile senza un suo intervento di coordinamento.
Ora si attende una nuova udienza volta a stabilire l’ammontare esatto dei danni subiti dai consumatori americani e nel frattempo i vertici della Mela incassano una sconfitta che solo fino a un mese fa sembrava inevitabile.
Il giudice Cote ha riconosciuto ad Apple un ruolo centrale da direttore del cartello, dalla condivisione di interessi comuni con gli editori per ridimensionare l'ascesa di Amazon nella distribuzione dei volumi digitali.
Un portavoce dell’azienda guidata da Tim Cook ha ammesso che la nascita di iBookstore fosse in un certo qual modo propedeutica alla guerra contro Amazon, senza l’istituzione però di cartelli che violino le leggi nazionali antitrust.
Apple ha inoltre dichiarato che ricorrerà in appello contro la decisione del giudice di Manhattan.

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