Equo compenso, Confindustria Cultura: si adeguino i compensi per le copie private

Polillo, Confindustria Cultura: “L’industria culturale spinge l’innovazione. Smartphone e tablet sono oggetti ben diversi da un telefonino che riproduceva una suoneria di qualche anno fa”.

Autore: Redazione BitCity

“E’ urgente l'adeguamento dei compensi per le riproduzioni personali a scopo privato di opere digitali”. Confindustria Cultura Italia, la federazione che rappresenta le industrie dei contenuti culturali aderenti a Confindustria, prende posizione sul tema della copia privata e dell’equo compenso.
“L'evoluzione tecnologica – ha sottolineato il presidente, Marco Polillo -, rispetto al 2009, quando furono fissate le tariffe da applicare ai vari supporti di memoria, ha portato allo sviluppo di prodotti sempre più utilizzati per il consumo di contenuti: oggi smartphone e tablet sono oggetti ben diversi da un telefonino che riproduceva una suoneria di qualche anno fa".
Confindustria Cultura rappresenta settori essenziali nell'economia digitale: film, musica, serie televisive, oggi alla base dell'utilizzazione spinta dei device mobili: “Non è quindi assolutamente consentito affermare che le nostre industrie siano contro l'innovazione – ha concluso Polillo, a nome di tutta l’industria culturale italiana -. Adeguare i compensi, in linea con quelli degli altri paesi europei, non significa tassare l'innovazione come scrivono alcuni organi di informazione, ma consentire ai consumatori di sfruttare al meglio un'eccezione prevista dalla legge per realizzare copie personali su vari apparati mobili, un'opportunità a fronte di un piccolo contributo che serve a remunerare il lavoro di chi crea cultura “

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