Facebook come unepidemia

Un recente studio dell'Università di Princeton rivela che i social network sarebbero assimilabili alle epidemie.

Autore: redazione social media

Secondo un recente studio dell’Università di Princeton, i social network sarebbero assimilabili alle malattie. Dalla ricerca si evince inoltre che nei prossimi anni vi sarà un forte calo degli utenti iscritti a queste piattaforme social, anche se la “creatura” di Mark Zuckerberg rimane ancora la numero uno nel Mondo.
Nello specifico, Facebook dovrebbe subire un rapido declino nei prossimi anni con un crollo del 20% del numero dei suoi utenti già nel 2014.
Secondo i ricercatori, l’esodo dal social network raggiungerà proporzioni ancora maggiori tra il 2015 e il 2017, con un’emorragia dell’80%.
Dal canto suo, il GlobalWeb Index rivela che la nuova edizione 2014 mostra come Facebook, nonostante un lieve calo dei suoi iscritti (-3%) nel 2013, mantenga un’indiscussa posizione di primato.
Il social network rimane la piattaforma numero 1 al mondo lasciandosi alle spalle YouTube, Google Plus, Twitter e LinkedIn.  
La crisi del social network blu riguarda soprattutto i più giovani, ma al momento appare di minime dimensioni.  Instagram è invece il social media che a livello globale cresce più di tutti gli altri. Il vero fenomeno è però WeChat, il cui incremento di utenti è pari al 379%.
Significativa la performance positiva di Vine (105%), SnapChat (54%) e WhatsApp (35%), anche se il servizio di instant messaging Facebook Messenger resta il più usato.
Per quanto concerne la fascia d’età, il maggior numero di utenti attivi viene riscontrato tra i 25-34enni che hanno la meglio sui 16-24enni. I 16-24enni sono più numerosi su YouTube (32%), Instagram (39%) e Tumblr (45%).

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