Diritto alloblio, a fine mese Google rimuoverà i primi link

Google dovrebbe iniziare a rimuovere i primi link dal motore di ricerca, in Europa, a partire dalla fine del mese di giugno.

Autore: redazione social media

A partire da fine mese, Google dovrebbe iniziare a rimuovere i primi link dal motore di ricerca, in Europa. Nello specifico, il colosso di Mountain View eliminerà i collegamenti in seguito alla sentenza della Corte dell’Unione Europea che riguarda il diritto all'oblio.
La società di Palo Alto si è affidata a un gruppo di esperti della privacy e studiosi, tra i quali è possibile annoverare il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, che si è detto fortemente contrario alla decisione della Corte dell’Unione Europea.
Big G, già a partire dal mese scorso, aveva reso disponibile un modulo base per la richiesta di rimozione dei link dal motore di ricerca. Secondo alcun fonti, le richieste ammonterebbero a oltre 50mila e, solo nelle prime 24 ore, sono pervenute oltre 12mila richieste di cancellazione di collegamenti web dal motore di ricerca di Mountain View.
I cittadini europei, attraverso la compilazione del modulo, dovranno elencare i link che vorrebbero togliere da Google e dovranno spiegare le motivazioni della rimozione.
Un team interno a Google, coordinato dal dipartimento legale, esaminerà ogni singola richiesta pervenuta attraverso la regolare documentazione, e valuterà se soddisferà i requisiti richiesti per la rimozione. Se il team approverà la richiesta, il colosso di Redmond toglierà il collegamento web nei Paesi dell’Unione Europea, ma anche in Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
La rimozione, tuttavia, possiede già più di una falla. La prima è che il link non sarà disponibile su “google.it”, “google.fr” o su “google.de”, ma sarà disponibile su “google.com”. La seconda, invece, riguarda un dubbio che ancora non è stato risolto: allo stato attuale non è ancora dato di sapere se possono chiedere la rimozione dei collegamenti web anche i cittadini europei che vivono fuori dall'Europa, per esempio negli Stati Uniti o in Australia.
La recente sentenza della Corte dell’Unione Europa si è pronunciata sulla richiesta di Mario Costeja. Lo spagnolo, cercando il suo nome sul motore di ricerca, aveva notato che tra i vari link ne compariva anche uno riguardante l’avviso di una sua proprietà messa all'asta per un debito non pagato. Costeja aveva però successivamente saldato il debito e, dunque, richiesto la rimozione dell’informazione da Google.

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