Le autorità antitrust di Italia, Francia e Svezia hanno lanciato un'inchiesta sui servizi di Booking.com.
Autore: redazione social media
Le autorità antitrust di Italia, Francia e Svezia hanno lanciato un'inchiesta sui servizi di Booking.com, celebre sito online di prenotazioni alberghiere. La Commissione europea ha dichiarato che le autorità di Italia, Francia e Svezia hanno avvitato delle analisi di mercato, "perchè temono che le cosiddette 'clausole di parità' dei contratti fra Booking.com e gli alberghi possano avere effetti anti-concorrenziali in violazione delle norme anti-trust europee e nazionali". Nello specifico, il sito di prenotazioni avrebbe proposto degli impegni in seguito all'inchiesta e, se i test di mercato ne confermeranno l'adeguatezza, i garanti nazionali potranno renderli giuridicamente vincolanti. Booking.com B.V., parte del gruppo Priceline.com, possiede e gestisce Booking.com, compagnia leader nel mondo nel settore delle prenotazioni online. Su Booking.com vengono prenotati oltre 750mila pernottamenti quotidianamente e il sito web è visitato da30 milioni di persone ogni mese per ragioni di affari o di piacere. Fondata nel 1996, Booking.com B.V. garantisce i migliori prezzi per qualsiasi tipo di struttura, dal piccolo B&B a conduzione familiare all’appartamento o alla lussuosa suite a 5 stelle. Villas.com, nuovo sito lanciato di recente da Booking.com, si occupa nello specifico di strutture a ristorazione indipendente. Il sito di Booking.com è disponibile in più di 40 lingue e offre oltre 566.802 strutture in 210 paesi. Le clausole di parità presenti nei contratti fra Booking.com e gli alberghi obbligano questi ultimi a offrire all'agenzia prezzi per le stanze uguali o migliori rispetto a quelli che vengono proposti su tutti gli altri canali di distribuzione on-line e off-line. I garanti francesi, svedesi e italiani ritengono che queste clausole "possano danneggiare la concorrenza" e temono che questo possa "limitare la concorrenza fra Booking.com e gli altri agenti di viaggio on-line e che possa impedire l'ingresso sul mercato di nuove piattaforme di prenotazione".
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