Samsung compra un brevetto italiano per smartphone ancor più sottili

Un team di ricercatori italiani capitanati dal professor Zeno Gaburro ha sviluppato una nuova tecnologia che consentirà di ridurre tutti quei componenti che sfruttano la diffusione della luce.

Autore: redazione smartphone e app

Un team di ricercatori italiani capitanati dal professor Zeno Gaburro, che ha una cattedra in Fisica sperimentale presso l'Università di Trento, in collaborazione con l'Università di Harvard, ha sviluppato una nuova tecnologia che consentirà di ridurre tutti quei componenti che sfruttano la diffusione della luce.
Nello specifico, il brevetto spiega come un sistema di microantenne possa sostituirsi alle tecnologie attuali per gestire la propagazione della luce.
Nel 2014, l'ente brevetti statunitense ne ha registrato le caratteristiche e ora Samsung si è accordato per una licenza che ne possa consentire l'impiego.
"Il primo motivo di interesse deriva dallo spessore dei dispositivi, di pochi miliardesimi di metro, che suggerisce immediate linee di applicazione, laddove lo spazio è un bene prezioso e l'imperativo è la massima riduzione dell'ingombro, come ad esempio nelle telecamere per telefoni cellulari. C'è poi la compatibilità con la tecnologia a silicio. Per gli esperimenti svolti a Harvard, si sono creati dispositivi a microantenne utilizzando substrati di silicio e macchine presenti in qualsiasi industria che produce microprocessori o chip elettronici. In virtù di questa compatibilità, si possono immaginare in futuro piccolissimi circuiti, ciascuno associato a una microantenna, in modo da renderla 'intelligente' e farle ad esempio focalizzare un tipo di radiazione ed un altro no oppure un colore da una parte e uno dall'altra", ha spiegato Gaburro.

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