Lo scorso aprile
Hitachi ha realizzato a Yokohama, in Giappone, uno dei data center più efficiente ed eco-compatibile del mondo.
Il progetto ha previsto l'integrazione delle tecnologie più innovative in tema di server, storage e networking sviluppate da diverse aziende dell'ITSG (Information & Technology Systems Group) di Hitachi. Secondo The Green Grid, il consorzio di aziende e professionisti dell'Information Technology che persegue l'obiettivo di ridurre i consumi energetici dei data center, quello realizzato in Giappone è, ad oggi, l'unico data center ad aver raggiunto un PUE (Power Usage Effectiveness) di 1.6. Ma oltre all'efficienza energetica, l'architettura sviluppata da Hitachi ha permesso di raggiungere altri due importanti risultati: un abbattimento delle emissioni nocive del 20% e una sensibile riduzione dei costi di gestione rispetto a data center della stessa dimensione e complessità .Tutti i dispositivi utilizzati a Yokohama, compresi i sistemi di raffreddamento, i gruppi di continuità e gli alimentatori, sono stati progettati per operare in maniera integrata al fine di ottimizzare l'occupazione dello spazio e il consumo di energia. Inoltre, Hitachi ha dotato il nuovo data center delle più avanzate funzionalità di sicurezza tra cui alcune tecnologie RFID e Hitachi Finger Vein, soluzione all'avanguardia per l'autenticazione degli utenti basata sul riconoscimento delle vene presenti nelle dita della mano.Il rispetto dell'ambiente e il risparmio energetico giocano ormai un ruolo fondamentale nella progettazione dei data center e nella definizione dei budget informatici delle aziende. In questo scenario il Gruppo Hitachi ha sempre fatto la sua parte adottando best practice produttive rispettose dell'ambiente e sviluppando tecnologie attente ai consumi. La realizzazione del data center di Yokohama è parte integrante di due progetti ambiziosi che Hitachi ha sviluppato in tema di Green IT. Si tratta di CoolCentre50 e Harmonious Green Plan, iniziative che nei prossimi cinque anni porteranno la multinazionale giapponese a ridurre di 330.000 tonnellate l'emissione di anidride carbonica e a tagliare del 50% i consumi energetici dei propri siti produttivi e IT.