Schede grafiche: come districarsi tra acronimi e sigle tecniche
L'utilizzo di tecnologie e acronimi sempre nuovi crea certamente un po' di confusione, ecco alcune annotazione da tenere in considerazione quando si valuta una scheda grafica
Autore: Bitcity Labs
L'utilizzo di tecnologie e acronimi sempre nuovi crea certamente un po' di confusione, anche per chi è più avvezzo al mondo informatico. Sempre più spesso, a fianco di dati canonici, come la quantità di memoria integrata e le frequenze operative, sono elencati una serie di tecnologie proprietarie pensate per migliorare gli ambienti riprodotti, che non sempre aiutano a direzionarsi verso la scelta giusta. Ecco i parametri principali da tenere in considerazione: Processore grafico: Frequenza e tipo del processore, indicano, con un buon margine di affidabilità , le prestazioni complessive della schede e la tecnologia adottata per la realizzazione della GPU/VPU. All'aumentare della frequenza operativa infatti, aumentano il numero di operazioni a parità di tempo, con un conseguente incremento della velocità . Il tipo di GPU invece ci indica il processo costruttivo adottato, che influisce principalmente sui consumi di energia e la dissipazione di calore.
Shader: Gli Shader hardware sono i motori di calcolo integrati nel processore e determinano il tipo e la quantità di operazioni per pixel che si possono fare per singolo ciclo di clock. Le architetture compatibili DirectX 9.0c disponibili fino all'anno scorso lavorano suddividendo i calcoli tra vertici e pixel, sfruttando unità Pixel e Vertex Shader predeterminate. Maggiore è la quantità di questi motori hardware e maggiori sono le prestazioni. Solitamente schede video della stessa generazione, ma appartenenti a fasce diverse sono caratterizzate da un numero via via minor di Shader man mano che si scende verso schede più economiche. Lo stesso vale per le più recenti schede video introdotte che tuttavia, introducono un'architettura a Shader unificati e il supporto per le DirectX 10 integrate in Windows Vista. In questo caso i singoli motori di calcolo possono essere "smistati" per la gestione di diverse variabili, dal calcolo di pixel, geometria o fisica.
Risoluzione: La risoluzione di lavoro è invece un parametro ormai quasi totalmente unificato, grazie all'utilizzo di un doppio RamDac integrato per la maggior parte delle schede oggi disponibili. Questo consente il collegamento di monitor analogici fino alla risoluzione di 2.048x1.536 pixel, mentre grazie all'output digitale standard Lvds è possibile lavorare alla stessa risoluzione anche su pannelli TFT LCD. Per la gestione di schermi TFT di grandi dimensioni a elevata risoluzione è invece necessario scegliere schede di fascia medio/alta e capaci di pilotare l'output video in modalità Dual Link DVI (2.560x1.600 pixel)
Ingressi e uscite: Output e Input sono due aspetti fondamentali per questo tipo prodotti. Tutte le schede, ad esclusione di alcuni modelli tra i più economici, dispongono almeno di un'uscita DVI-I, oltre alla tradizionale porta VGA a 15 pin, mentre le schede di fascia più alta dispongono di due porte DVI-I, alle quali è possibile collegare tradizionali monitor VGA tramite appositi adattatori in dotazione. Se quindi disponiamo di monitor di recente introduzione e dotati di ingresso digitale è possibile pilotarli senza perdita di qualità anche disponendo di schede dal prezzo contenuto. Grazie ai due connettori in uscita ormai presenti sulla maggioranza delle schede, è possibile collegare due monitor contemporaneamente e beneficiare di maggiore spazio, soprattutto per applicazioni grafiche. Molte schede offrono inoltre uscite TV compatibili Pal/Ntsc, oltre ad output ad alta definizione, HDMI o Component, che le rendono ideali per personal computer multimediali di ultima generazione e sistemi HTPC. Non ultima, la capacità di acquisizione video direttamente integrata, grazie all'utilizzo di encoder Mpeg hardware e ingressi S-Video e composito, pensati per semplificare i passaggi di cattura video ed evitare l'acquisto di schede dedicate.
Dissipazione: Consumi e dimensioni sono due parametri spesso poco considerati, ma la costante crescita di prestazioni delle schede, soprattutto quelle al top di gamma, spinge obbligatoriamente a considerare anche questi aspetti. Le schede oggi più potenti possono infatti consumare diverse decine di Watt, necessitano di alimentazioni ausiliarie e dispongono di sistemi di raffreddamento imponenti per smaltire il calore prodotto. Prima di un possibile acquisto è perciò indispensabile considerare se il proprio PC è in grado di sostenere il carico di corrente richiesto e se il cabinet è in grado di smaltire il calore prodotto. L'elevato assorbimento di corrente è un problema soprattuto per i modelli più potenti, che a volte richiedono alimentatori da oltre 600 W, pena il mancato avvio del PC, soprattutto se sono presenti due schede grafiche affiancate.
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.