La nuova AMD
Del recente annuncio da parte di AMD della separazione tra la parte dedicata alla produzione e quella di ricerca e sviluppo si è parlato molto, vista la rilevanza dell'evento.In realtà si vociferava già da mesi di una soluzione simile, ma un conto sono le voci di corridoio, altra cosa è l'annuncio ufficiale con i dettagli dell'operazione: ecco alcune considerazioni.
Autore: Francesco Ferrari
La recente mossa di AMD è stata, a giudizio di molti, sicuramente opportuna. Non riportiamo i dettagli dell'accordo, su cui si è già scritto molto, ma solamente fare qualche considerazione sulle possibile implicazioni. Prima di vedere le possibili conseguenze dell'operazione occorre fare qualche premessa. Gli impianti produttivi per semiconduttori sono una cosa molto complessa da realizzare e gestire. Queste fabbriche, infatti, sono progettate per realizzare componenti con un certo tipo di processo produttivo, per esempio con dimensioni di 45 nanometri (quelle dei più recenti microprocessori). Il problema è che il processo produttivo cambia abbastanza rapidamente, in pochissimi anni, e riconvertire una fabbrica è una operazione piuttosto lunga e costosa: talvolta conviene costruirne una nuova per il nuovo processo produttivo. Ovviamente la "vecchia" fabbrica non viene chiusa, ma solitamente la si utilizza per produrre componenti meno sensibili all'avanzamento del processo produttivo, come per esempio i chipset. A questo occorre aggiungere che i tempi necessari per costruire una fabbrica non sono i soli. Prima che la fabbrica possa entrare a pieno regime, ovvero che possa avere una resa adeguata alle aspettative fra componenti vendibili e scarti di produzione, occorre un certo periodo in cui viene affinato il processo produttivo. Questo significa che i tempi per impiantare una nuova fabbrica sono strategici per poter competere sul mercato e sono già in fase molto avanzata di costruzione gli impianti per i processo produttivi di prossima generazione. Intel, per esempio,è un'azienda che è stata molto brava a gestire questo tipo di evoluzione, destinando una parte rilevante dei profitti alla progettazione alla realizzazione di nuove fabbriche. Realizzare questo tipo di impianti comunque è estremamente costoso e i fondi necessari sono rilevanti. Semplificando enormemente, avere delle fabbriche di semiconduttori significa accollarsi costi ingenti anche per seguire l'evoluzione tecnologica, non averle, invece, significa, fra l'altro, correre il rischio di non poter controllare la fase produttiva dei propri componenti. Ma torniamo all'annuncio degli scorsi giorni. AMD insieme alle sue fabbriche, cedute a The Foundry Company, ha passato anche una parte dei suoi debiti, 1,2 miliardi di dollari, alleggerendo questo tipo di gestione, quindi dal punto di vista finanziario si tratta di un miglioramento della situazione, anche in considerazione del fatto che con le fabbriche sono passati all'altra azienda anche i relativi dipendenti. Dal punto di vista di The Foundry Company, invece, sarà indispensabile trovare nuovi clienti, oltre a AMD, per sostenere adeguatamente i costi degli impianti produttivi. Dal punto di vista di AMD, a parte il controllo della produzione, si troverebbe in situazioni analoghe a quelle di molte altre aziende. Del resto quello della cessione, o separazione in altra azienda, della parte produttiva è un trend che si è evidenziato da anni e a cui hanno fatto ricorso diversi nomi illustri del mercato IT. Il risvolto più interessante però è che la riduzione dei debiti e del peso della struttura produttiva doverebbe verosimilmente lasciare molto più libera AMD per investire in ricerca e sviluppo. Questo versante sta diventando sempre più delicato anche perchà© ci troviamo di fronte a un nuovo salto, simile per certi versi a quello che vide anni fa l'arrivo dell'Athlon e cui AMD puntò quasi tutto. Il salto è costituito dal progetto Fusion, di cui si è parlato recentemente, e che prevede l'integrazione fra CPU e GPU. In effetti AMD ha bisogno di proporre qualcosa di radicalmente nuovo in termini di architettura visto che quella attuale, per quanto efficiente, inizia a essere un po' datata. Fusion promette questo salto di generazione e l'acquisto di ATI rientra nella strategia di AMD per realizzare questo obbiettivo. Questo progetto e i successivi però necessitano di essere debitamente sostenuti, e da questo punto di vista le prospettive, secondo molti, si sono nuovamente aperte.
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