Marco Dottarelli di
LSI ci ha fornito alcune indicazioni sull'attuale stato del mercato dello storage in Europa, e nell'area EMEA più in generale, e alcune osservazioni sui possibili scenari per il futuro.
Le stime per un arco di tempo di circa tre anni prevedono una crescita lineare del mercato europeo dello storage in termini capacità vendute, ma al contempo una riduzione in termini economici legata sia alle differenze nel rapporto di cambio fra valute come dollaro e euro, sia una erosione dei prezzi dei componenti. In pratica ci sono aree in EMEA, come per esempio la Russia, in cui il rapporto di cambio con il dollaro sta provocando molti scompensi come un aumento dei costi degli investimenti rispetto al recente passato. L'erosione dei prezzi , invece, è legata al normale sviluppo tecnologico e all'evoluzione del mercato.
Di fatto, con questa combinazione di fattori, i grandi vendor sostengono che devono fare in media il 15% di fatturato in più per vere le stesse revenue dello scorso anno.Inutile dire, inoltre, che questo tipo di dinamiche hanno avuto impatti enormi sugli investimenti. Un altro elemento evidenziato dal manager LSI è che sul lato dei fornitori ci sono sempre nuovi player sul mercato, ma non ce ne sono però in grado di avere un impatto rivoluzionario.
[tit:I trend]
Sul versante dei trend, continua a essere evidente la parte Green che però sembra si stia ridimensionando rispetto allo scorso anno. Di fatto l'argomento del Green in molti casi era legato a aspetti economici con i risparmi per esempio di energia per le grandi aziende e quindi con un impatto sui costi. La crisi economica sta avendo un impatto sulle aziende in generale, dove i risparmi sull'IT sono effettuati sopratutto in termini di investimenti nei PC, cioè nelle postazioni di lavoro con un rallentamento del turnover delle macchine. Se prima, per esempio, i PC e i portatili venivano cambiati ogni tre anni in media, oggi questo vien spostato in avanti. Non è chiaro però se di qualche mese o per un periodo maggiore. Un altro elemento su cui vengono effettuai dei risparmi è sul software, per esempio non realizzando upgrade del sistema operativo. Questo ha un impatto enorme sul versante del risparmi o per le aziende, ma la buona notizia è che dove viene risparmiato meno è sulla rete e sopratutto sullo storage.
In linea generale, si può notare una tendenza secondo cui si possono fare dei compromessi sulle performance, anche se spesso non si fanno i calcoli di quanto costa attendere e di quali siano gli effetti in termini di produttività -Dove però vengono fatti meno compromessi è sulla capacità dello storage a disposizione.Una osservazione interessante è che l'utente finale si adatta molto velocemente a queste nuove situazioni, almeno sul lato della limitazione delle performance dove si è molto più disposti al compromesso. La crisi non sembra aver influenzato negativamente la velocità del ciclo decisionale delle aziende per esempio per una soluzione da acquistare. Se un progetto viene completamente congelato è un conto, ma se ne viene decisa l'attuazione, i tempi legati alla decisioni sono rimasti brevi e non hanno avuto allungamenti legati alla crisi. Questa constatazione si basa sull'osservazione della durata del ciclo di vendita che, rispetto al passato, è anzi diventato più veloce.
Per il futuro LSI non sembra che stia trascurando uno dei suoi elementi principali che è la ricerca e sviluppo. Malgrado al crisi, infatti, l'azienda continua a dedicare una rilevante parte di fatturato alla ricerca e sviluppo: il 24-25%. Questo mette al riparo l'azienda da situazioni pericolose in termini di competitività a medio termine.