Le imprese imparano a traformarsi in una sorta di editori.Questa frase riassume uno dei risultati emersi dalla ricerca realizzata dall'
Università Bocconi, patrocinata da
Adobe, incentrata sulla relazione fra la comunicazione e le strategie aziendali. La ricerca "La comunicazione multicanale e interattiva nelle aziende italiane" è stata presentata il 27 gennaio a Milano da Paola Dubini, ricercatrice dell'Università Bocconi.
Con l'evolversi dei tempi e le scoperte tecnologiche, i media assumono connotati sempre differenti e incrementano il loro potere d'influenza sulle persone. Padroneggiare quindi al meglio i
media interattivi significa avere in mano le chiavi per entrare in comunicazione con i potenziali clienti, per trasmettere loro e
messaggi promozionali o
informativi.
Per comprendere il modus operandi delle aziende in questo senso, la ricerca ha interessato
287 imprese, appartenenti a diversi settori, esclusi quelli direttamente presenti nel campo dell'entertainment e della comunicazione.
Fra i primi dati analizzati, la quota di investimenti nei
new media e nella
comunicazione delle società .
Come mostra la tabella, le imprese comprendono la necessità di continuare ad investire e il denaro impiegato in questo senso è superiore a quello dell'anno precedente.
Nello specifico, il 75% del campione investe direttamente sul
web, ma la ricerca ha messo in evidenza che la consapevolezza del ruolo primario della rete, che resterà tale ed anzi acquisirà sempre più importanza anche in futuro, è un bagaglio anche di quelle società che, attualmente, sono più legate ai
media tradizionali.
In definitiva, sia fra chi resta ancorato alle forme di comunicazione tradizionali, comprende come il futuro della comunicazione coincida con internet. Allo stesso modo i media tradizionali non sono sorpassati e sostituiti dai new media.
Fra chi si muove deciso verso le nuove forme di comunicazione, si ravvisano motivazioni differenti, fra le quali spiccano il
rendimento economico e l'aumento di
popolarità dell'azienda.
Comunicare, quindi, per conquistare l'attenzione del pubblico.I new media, ormai intersecati nella vita di ogni persona, vanno quindi sfruttati al meglio.
[tit:La condivisione dei contenuti]
La strategia multicanale richiede all'interno delle aziende l'attenzione ai
format e ai
contenuti adeguati a ciascun mezzo; inoltre, tenendo conto di come oggi la
condivisione dei contenuti sia diventata una delle parole chiave dell'interazione fra gli utenti, quanto viene realizzato dall'azienda deve prestarsi a tali operazioni.
Gli utenti non fruiscono passivamente delle informazioni, ma le fanno proprie, condividendole e diventando attori del
processo comunicativo.
Connesso a ciò le aziende devono tener conto della liquidità dei contenuti, capaci di mutare format e adeguarsi a canali differenti. In questo senso il
video è sempre maggiormente utilizzato, perchà© garantisce la possibilità di essere condiviso e collima con l'autonomia del cliente. La ricerca ha analizzato, nello specifico, la struttura organizzativa delle società in merito alla realizzazione di video.
L'accesso ai video è, nella maggior parte dei casi, diretto dal sito web istituzionale; inoltre, più di un terzo del campione sfrutta i social network per diffondere i propri contenuti.
[tit:I quattro profili]
In conclusione, grazie ai risultati della ricerca sono stati definiti quattro profili: "
Business as usual", "
360° e oltre", gli "
esploratori" e i "
pionieri", ciascuna categoria con diversi gradi di utilizzo dei new media, dalla prima, più legata ai media tradizionali, all'ultima, decisa a esplorare le potenzialità dei nuovi mezzi anche in altri settori dell'azienda.
La ricerca Bocconi per Adobe mostra come, a prescindere dalla tipologia di azioni concrete intraprese da un'azienda per usufruire delle nuove modalità di comunicazione, le
società debbano assumere modus operandi da
editori, perchà© si trovano dinanzi a problemi simili, su come creare, diffondere e archiviare contenuti, per far conoscere i propri prodotti e creare interesse nell'utente, sia per quel che concerne la parte promozionale, che per quella informativa.