Notebook business

Le aziende si rivolgono sempre più spesso verso PC portatili che ormai sono del tutto paragonabili a quelli desktop. Diamo uno sguardo ad alcuni dei principali elementi da considerare in questo momento per fare una scelta mirata in base alle specifiche necessità .

Autore: Francesco Ferrari

Il notebook sta diventando per le aziende uno strumento sempre più conveniente, rispetto ai PC Desktop, per diversi motivi. Tra gli elementi chiave che pilotano la crescita dei notebook business, secondo gli analisti, c'è l'incremento della produttività  ottenibile con i modelli più recenti, e l'aumento di sicurezza per prevenire la perdita di dati che caratterizza ormai molte macchine.


Questo è il trend di crescita secondo una ricerca di IDC del 2007.



Secondo i dati, la crescita rispetto ai PC desktop è evidente, ma non tanto quanto quella dei notebook consumer. Si stima, infatti, che a livello mondiale i notebook business raggiungeranno, in termini di numero di unità , i PC Desktop nel 2011, mentre per quelli consumer già  nel 2008 si dovrebbe avere un sostanziale pareggio. Diamo uno sguardo ai principali elementi da tenere in considerazione per scegliere il notebook più idoneo alle specifiche esigenze.

[tit:La segmentazione]
Indipendentemente dalle classificazioni fatte dalle aziende, in cui spesso giocano un ruolo anche degli aspetti legati al marketing, i notebook per il mercato business, in linea di massima, si possono distinguere essenzialmente in tre fasce: quella definita come desktop replacement, quelli definibili come thin and light, e gli ultraportable.


Nel primo caso si tratta di macchine relativamente pesanti, oltre i 3 Kg, ma con schermi molto ampi, più di 16", e una dotazione del tutto analoga come prestazioni a quella dei PC Desktop. Molte workstation portatili usano questo fattore di forma. In sostanza si sacrifica un po' di portabilità  a favore delle performance e della comodità  d'uso (la tastiera, per esempio, ha sovente le stesse dimensioni di una standard da desktop). La limitata trasportabilità  ne rende idoneo l'uso per chi si sposta molto raramente e tende a usare il notebook più come una postazione fissa.

Il secondo gruppo è certamente quello più diffuso e comprende macchine con display da 13" a 15", un peso che da 1,7-1,8 Kg fino a poco meno di 3 Kg. In questa fascia rientra la maggior parte dei notebook per applicazioni business e quindi c'è anche una notevolissima varietà  di prestazioni, dotazione hardware e prezzi. Rientrano in questo segmento anche alcune workstation portatili. Questo tipo di macchine è consigliabile per gli utenti che si spostano su brevi distanze non troppo frequentemente.

Il terzo segmento, infine, è quello degli ultraportable, quelli cioè con schermi da 10"- 12" e un peso inferiore a 1,7 - 1,6 Kg. In questo segmento si privilegia la portabilità , ma spesso a un costo sensibilmente maggiore rispetto ai modelli della fascia precedente, e con qualche compromesso sia dal punto di vista delle prestazioni che della dotazione hardware. Del resto si tratta di un circolo vizioso: se c'è poco spazio nel notebook, le batterie devono essere più piccole e quindi in grado di erogare meno energia. Questo implica l'uso di componenti a bassissimo consumo che però, di solito, non possono raggiungere performance paragonabili a quelli dei componenti standard. Questo tipo di macchine è indicato per quanti si spostano molto di frequente, anche su lunghe distanze.

Le domande da porsi per capire quale sia la soluzione migliore per le proprie esigenze quindi sono fondamentalmente tre: quanto spesso ci si deve spostare con il notebook, quali sono le applicazioni che si usano più frequentemente sul portatile, e quindi quanta potenza di calcolo effettivamente serve, e l'ultima, non certo per ordine di importanza, su quale budget si può contare. Se le vostre esigenze sono decisamente limitate, ma precise, come per esempio soltanto navigare in Internet, gestire la posta elettronica e scrivere un documento, una scelta molto interessante può essere costituita dai mini notebook, quelli a basso costo di recente introduzione. Partendo da circa 300 euro si può avere una macchina molto compatta, con una tastiera accettabile e in grado di svolgere molti dei più comuni compiti tipici di un notebook.


[tit:L'hardware]
Per la piattaforma, intesa come combinazione certificata fra CPU, chipset e sezione wireless, la scelta è tipicamente fra Intel e AMD, ma non è così fondamentale come nel caso dei PC desktop. Uno dei motivi è che le necessità  di upgrade sono nettamente inferiori a quelle dei PC Desktop e i criteri di scelta più importanti sono solitamente di natura diversa (prezzo, dimensioni, peso, misura del display e altri). Le piattaforme più recenti, sono quelle chiamate Puma e Montevina, rispettivamente provenienti da AMD e Intel. Una buona diffusione dei prodotti basati su queste piattaforme è prevista però per luglio-agosto, con un leggero ritardo per Intel rispetto al concorrente.

La stragrande maggioranza dei notebook business disponibili attualmente utilizza ancora le precedenti piattaforme: per Intel il refresh di quella chiamata in codice Santa Rosa, mentre per AMD quella Turion X2. Da notare che la piattaforma Centrino di Intel ha anche una variante apposita per i notebook business identificata come Centrino Vpro che mette a dispozione strumenti, soprattuto per la gestione, appositamente dedicati al mercato professionale. 
Scegliere una piattaforma ben precisa, infatti,  è un fattore importante per un notebook business, visto che in questo modo sono assicurate determinate funzionalità  per esempio, la più recente piattaforma Intel per le macchine destinate al mercato professionale obbliga a mettere disposizione oltre ai classici componenti anche una sezione Lan gigabit con caratteristiche ben precise. 

In termini di hardware, i processori dual core Intel Core 2 Duo e AMD Turion 64 X2 sono più che adeguati per fornire la potenza di calcolo necessaria alla maggior parte delle applicazioni business, e contemporaneamente dei consumi ridotti. Per la memoria, invece, non conviene rivolgersi verso macchine con meno di 1 GByte di RAM, meglio però se sono 2 GByte in modo da spostare in avanti nel tempo eventuali necessità  di upgrade. La sezione grafica integrata nei chipset è quasi sempre più che adeguata per la maggior parte delle applicazioni business. Se però servono performance grafiche maggiori, per esempio per una workstation mobile, occorre rivolgersi verso modelli specifici dotati di una grafica specializzata di provenienza solitamente nVidia o ATI. La nuova piattaforma ATI ha introdotto sensibili novità  dal punto di vista della grafica, permettendo l'impiego di processori grafici analoghi a quelli per PC Desktop. Per il display, malgrado le apparenze, anche quelli per i notebook business stanno passando verso il formato wide. Nel caso si scelga un ultraportable, non bisogna dimenticare che le ridotte dimensioni del display contribuiscono a rendere meno facilmente leggibile lo schermo. A proposito di video: è sempre utile avere un'uscita VGA per collegare la macchina ai videoproiettori per le presentazioni.

[tit:Lo storage]
Per l'hard disk le capacità  sono quasi analoghe a quelle dei normali PC desktop e trovare macchine con hard disk da 250-320 GByte è abbastanza normale. Resta però ancora difficile trovare notebook con capacità  oltre i 500 GByte. In realtà , a meno che il notebook non sia l'unica macchina con cui si lavora e quindi dove per necessità  sono raccolti tutti i dati, sono più che adeguate anche capacità  inferiori.

Con l'arrivo dei nuovi chipset sta cambiando definitamente anche il tipo di interfaccia, con l'abbandono del Parallel ATA a vantaggio del più recente Serial ATA. Questo aspetto è da tenere in considerazione visto che l'hard disk è, insieme alla memoria, uno dei pochissimi componenti di cui si realizza normalmente l'upgrade in un notebook e fra qualche anno potrebbe essere difficile trovare i componenti idonei. Per le prestazioni, i produttori propongono anche hard disk a elevate performance, oltre che capacità . Molto interessanti sono alcune funzionalità  aggiuntive come il sensore integrato, solitamente un accelerometro, per evitare danni al disco in caso di cadute o urti. In pratica il sensore identifica un urto e parcheggia automaticamente le testine in una posizione sicura. Altra funzionalità  interessante è la cifratura dei dati, per garantire la sicurezza delle informazioni anche in caso di furto o smarrimento del notebook (cosa meno rara di quanto non si possa credere).

Per gli hard disk a stato solido (SSD) la situazione non è ancora matura. In alcune macchine sono proposti come optional, ma i costi sono ancora molto elevati rispetto agli hard disk tradizionali, e le capacità  nettamente inferiori. Il mercato comunque si sta evolvendo molto velocemente e non è da escludere che possano diventare un interessante upgrade già  verso la fine del prossimo anno.
Un discorso diverso vale per le memorie ottiche, dove occorre fare i conti anche i più recenti formati. Per le macchine consumer stanno arrivando i lettori per dischi Blu-ray, per la visualizzazione dei film. Il drive ottico condiziona anche pesi e ingombri e molti portatili ultra compatti utilizzano unità  esterne, visto che lo spazio a disposizione non permette di montare un drive integrato. Nel caso di unità  esterne va valutato il disagio che comporta avere un secondo oggetto da portarsi dietro nei viaggi. In generale, un drive con lettore DVD e masterizzatore CD, per ora è solitamente una dotazione più che adeguata per questo tipo di macchine.

[tit:La sicurezza]
Tra i motivi principali di crescita del mercato per i notebook business c'è la recente richiesta di sicurezza da parte degli utenti anche per i portatili. Del resto essendo oggetti trasportabili, i rischi che si corrono sono ben maggiori rispetto ai PC Desktop. In caso si furto o smarrimento, i dati ospitati all'interno dell'hard disk del notebook devono poter essere protetti e ormai le tecnologie a riguardo non mancano. Oltre alle limitazione all'accesso per la macchina, per esempio con una password all'accensione, grazie all'impiego di un modulo chiamato TPM (Trusted Platfrom Module) si possono cifrare in tempo reale i dati sull'hard disk, in modo che in caso di furto nessuno possa accedere alle informazioni contenute nella macchina. Il sistema funziona anche in caso di estrazione dell'hard disk della macchina per cui un l'hard disk, anche se installato un un altro notebook, resta illeggibile. Un secondo sistema è quello che fa ricorso a sensori biometrici, tipicamente un lettore di impronte digitali integrato nel notebook, per impedire l'accesso al sistema.
Vale la pena quindi di assicurarsi che il notebook che si sta scegliendo disponga di queste dotazioni, visto che non sono sempre implementate.

[tit:La gestione]
Un aspetto molto importante per i notebook business, specialmente in ambito enterprise, è costituito dalla capacità  di gestione e controllo. Configurare, installare software e riparare anche in remoto un notebook può essere un elemento molto interessante per un'azienda per risparmiare sui costi di gestione. Per favorire questo e altri aspetti, sono state introdotte da tempo diverse tecnologie in grado semplificare al vita ai responsabili IT delle grandi aziende. Un esempio è costituito dalla tecnologia AMT di Intel che risiede nel firmware delle macchine e che permette di effettuare diagnosi e riparazioni in remoto anche via wireless.
Per quanto riguarda questo aspetto, se è un elemento fondamentale, sarebbe preferibile scegliere macchine basate sulle tecnologie nuove, quindi con le piattaforme più recenti.




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