Facebook è stato bloccato senza alcuna spiegazione da parte delle istituzioni tunisine, ma che rientra sicuramente nella politica del governo di rafforzare la censura su internet. La notizia di quanto accaduto è stata messa in evidenza da
Reporters Sans Frontieres. Oltre a
Facebook erano già stati oscurati in precedenza i siti di
Dailymotion (settembre 2007) e di
Youtube (novembre 2007). Secondo
Reporters Sans Frontieres l'obiettivo di questi oscuramenti è quello di "controllare l'interscambio online di informazioni così che i dissidenti non possano esprimersi". Infatti in Tunisia erano iscritti a Facebook circa 30.000 utenti, trai quali alcuni dissidenti come Mohammed Abbou che avevano lanciato dalle pagine del popolare social network
un dibattito sulla condizione sociale e politica del paese, criticando duramente il governo. Ma la censura nei confronti di intenet si estende anche
al controllo delle email personali: infatti, sempre più spesso accade che messaggi di posta elettronica giudicati "scomodi"
giungano ai destinatari completamente vuoti. A causa di questa forte repressione delle informazioni online, la Tunisia è stata inserita nella lista dei
"nemici di Internet" compilata dall'organizzazione per la libertà di stampa e di espressione.