Come di consueto,
Intel abbina all'annuncio di una nuova serie di microprocessori anche un intero ecosistema, che ne permette un impiego a 360°, sia per ambienti desktop, sia mobile. Abbiamo già messo in evidenza pregi e peculiarità dei processori Core di terza generazione, vediamo ora quali altri elementi sono necessari per un corretto funzionamento della
piattaforma Ivy Bridge.
Il primo aspetto riguarda la disponibilità di una lunga serie di
chipset nati appositamente per supportare le molteplici nuove peculiarità delle CPU. Nel dettaglio,
Intel annuncia 10 nuovi chip, sei per desktop e quattro per notebook e sistemi mobile.
Prima di addentrarci nelle specifiche tecniche è necessaria una precisazione per quanto riguarda il packaging. Per
i processori Core 3xxx è stato mantenuto il formato LGA1155, compatibile a livello di pin con le soluzioni Core 2xxx Sandy Bridge.
L'interoperabilità tra chipset e CPU di diversa generazione è perciò garantita, a patto che vengano posti in essere i necessari aggiornamenti software, a livello di BIOS / UEFI (Intel ME8).
Le piattaforme con
chip serie 7 posso dunque ospitare senza problemi i microprocessori di seconda e terza generazione. Al contrario, le motherboard con
chipset serie 6 (Cougar Point) sono in grado di accogliere CPU Ivy Bridge per un veloce ed economico upgrade della propria configurazione.
Questi processori sono supportati dai chipset
Intel H61, H67, P67 e Z68, una volta verificata la disponibilità di un apposito upgrade BIOS fornito dal produttore della scheda madre. Non è invece possibile effettuare l'aggiornamento nel caso si disponga di chip Intel Q65, Q67 e B65.
Con i chipset della settima serie, Intel amplia il supporto per le tecnologie di comunicazione, offrendo supporto USB 3.0 e la disponibilità della tecnologia Thunderbolt.La scelta operata da Intel si dimostra
strategica e consente una più facile e rapida diffusione anche nelle configurazioni acquistate in quest'ultimo anno e che attualmente sfruttano CPU Sandy Bridge. Come già analizzato, il chip maker suggerisce comunque l'abbinamento con la piattaforma serie 7, per sfruttare tutte le peculiarità offerte da Ivy Bridge.
[tit:Tecnologie]L'abbinamento tra processori Ivy Bridge e chipset serie 7 permette di abilitare una serie di tecnologie che consentono di incrementare la sicurezza e una maggiore facilità di gestione per i contesti lavorativi. In questo senso viene presentata la
Intel Identity Protection Technology (IPT), una piattaforma che consente di rendere più sicure le operazioni critiche effettuate dal proprio terminale e riduce i rischi connessi al furto di identità e alle frodi informatiche.
Il sistema comprende la protezione delle transazioni,
proteggendo il contenuto che viene mostrato all'utente da possibili infiltrazioni di malware e assicurando la presenza di un operatore umano nelle fasi di registrazioni, sfruttando il principio WYSIWYS (What You See Is What You Sign).
Con One-Time Password (OTP) è possibile
abilitare un sistema di protezione a due fattori (two-factor authentication), abbinando una password scelta dall'utente a una generata casualmente sul momento tramite la CPU (un po' come avviene con i token spesso utilizzati per effettuare l'accesso sicuro al sito Web della propria banca).
In aggiunta per sistemi professionali vPro è disponibile la piattaforma
Public Key Infrastructure (PEAT), che utilizza certificati PKI per autenticare reciprocamente l'utente e il server al quale di si collega.
Per scoraggiare il furto dei dati e della piattaforma hardware da parte di malintenzionati,
Intel ha sviluppato la Anti-Theft tecnology.
Si tratta di un sistema dedicato alla
cifratura dei dati contenuti nel disco, capace di rendere
illeggibile il contenuto dopo il furto. Questa tecnologia permette la
disattivazione del PC perso o rubato, per evitare possibili asportazioni di dati sensibili.
In caso di ritrovamento del notebook/PC, è possibile riattivare la configurazione con una procedura specifica. Anche in questo caso, come abbiamo visto per altre tecnologie specifiche,
Intel lavora parallelamente con numerosi partner di settore, tra questi McAfee, AbsoluteSoftware, WInMagic. Per l'utenza professionale, è stata sviluppata l'interfaccia
Small Business Advantage, capace di offrire tutto ciò che serve per una gestione e una manutenzione regolare del proprio PC. Questo sistema si rivolge prevalentemente a quelle
realtà aziendali medio-piccole e sprovviste di personale IT appositamente formato.
Tra le possibilità offerte, il
monitoraggio costante delle risorse, per prevenire blocchi o instabilità , un pacchetto per effettuare il
backup e il restore in modo facile e il blocco delle porte USB, per evitare possibili
manomissioni o l'esportazione di documenti importanti da parte degli utenti. Il pacchetto mette a disposizione queste possibilità tramite un'interfaccia user-friendly, pensata per abilitare lo scheduling e l'esecuzione della attività di manutenzione e per mantenere sempre al meglio il PC. Le funzionalità estese sono state integrate da
Intel nel BIOS ME8 con capacità da 5 MB, destinato unicamente alle piattaforme professionali. L'esecuzione delle operazioni di
riattivazione automatica del PC e di aggiornamento, richiedono una costante alimentazione del sistema e una connessione permanente.
[tit:I chipset per desktop]Le varianti per piattaforme desktop introdotte oggi comprendono
due chipset di fascia alta, Intel Z75 e Z77, un prodotto
mainstream per configurazioni di fascia media
Intel H77, una variante
business B75 e due per il segmento
corporate Intel Q75 e Q77 (quest'ultima con supporto vPro).
In questo caso vengono riproposte versioni aggiornate delle controparti di sesta generazione, anche se le novità non mancano. Tra gli aspetti più interessanti, la disponibilità del
supporto completo per lo standard PCI Express 3.0, che permette di raddoppiare la banda disponibile rispetto alla precedente generazione (8 GT/s). Per poter abilitare questo tipo di canale
è tuttavia necessario adottare esclusivamente i nuovi processori Core 3xxx, che contengono il controller di gestione.
Sono comunque disponibili
8 canali PCIe 2.0 a 5 GT/s, controllati dal chipset e disponibili per una connettività accessoria. Alcune varianti dispongono inoltre di
4 linee PCIe destinate alla futura implementazione dell'interfaccia Thunderbolt, attualmente disponibile solo sui modelli più recenti Apple Mac.
Nello schema sono riassunte le peculiarità del chipset Intel Z77.Tra le novità più rilevanti, l'integrazione nel PCH Intel della necessaria componentistica per la
gestione nativa dello standard USB 3.0. Fino ad oggi, i singoli produttori di motherboard si sono dovuti appoggiare a
produttori esterni per rendere disponibile l'interfaccia SuperSpeed USB nei propri dispositivi. Ad oggi sarà invece possibile usufruire di un massimo di
quattro porte a 4,8 Gbps, gestite direttamente dal chipset Intel. In questo modo si possono
contenere i costi di integrazione, lo spazio necessario sul PCB e monitorare al meglio i consumi.
I driver specifici e il sistema di power management consentono infatti di migliorare nettamente il controllo sul canale USB. Il chip maker ha annunciato il supporto per
Windows 7 e il futuro Windows 8, mentre in ambiente Windows XP, le porte di terza generazione verranno riconosciute e utilizzate come USB 2.0. Riassumendo le specifiche dei chipset per desktop, ogni piattaforma può ospitare
CPU LGA1155, con supporto per l'overclock della GPU integrata e il sistema switchable graphics.
Ecco le specifiche dei differenti chipset desktop presentati.Se invece desiderate effettuare il
tuning della CPU, sarà necessario optare sui due
chip di fascia alta Z75 e Z77, gli unici, al momento, a supportare questa funzione.
Intel mantiene quasi inalterato il supporto per le molteplici tecnologie proprietarie tra i differenti chipset. I modelli attuali comprendono tutti le funzionalità
Rapid Storage, Smart Connect, Rapid Start, Wireless Display/Music e la possibilità di collegare tre monitor indipendenti. Diversamente, la piattaforma
Smart Response non è prevista per le varianti Z75, B75 e Q75. Per quanto riguarda gli slot di espansione, come per i precedenti dispositivi, la maggiore flessibilità di configurazione è offerta di due modelli della categoria "Performance" Z75 e Z77.
Nella tabella sono elencate le specifiche dei chipset Intel serie 6, a confronto con la settima generazione presentata oggi.In questo caso potremo disporre di un
singolo canale PCI Express x16 o di due PCIe x8, per realizzare sottosistemi grafici
multi-GPU. In alternativa,
Z77 potrà offrire una distribuzione dei canali analoga o ulteriori
slot x8 x4. Le restanti varianti possono contare su un solo connettore x16.
La disponibilità di
slot legacy PCI a 32 bit viene mantenuta solo per i modelli business/corporate B75, Q75 e Q77. Le porte USB complessive possono arrivare sino a 14 (12 solo per B75 Express), comprese le
quattro USB 3.0, di serie per tutti i modelli. Per quanto riguarda la connessione di dispositivi Serial Ata, non sono stati introdotti particolari cambiamenti, con
sei porte gestite dal PCH Intel e un massimo di due a 6 Gbps. [tit:I chipset per notebook]La schiera di chipset studiati da Intel per il mercato dei portatili comprende
quattro versioni per i segmenti consumer e SMB, oltre a una variante corporate. Anche in questo caso le specifiche principali sono state mantenute inalterate per l'intera gamma di prodotti, mentre altre sono state modulate in funzione della fascia di appartenenza.
Ecco le specifiche dei chipset mobile.Le soluzioni
consumer disponibili sono denominate
HM75 e HM76, mentre quelle orientate anche verso lo
small business sono le HM77 e UM77.
I sistemi Rapid Storage, Anti-Theft e Wireless Display, come anche il supporto per tre display contemporaneamente accomunano tutte le piattaforme. Per quanto riguarda la connettività le porte Serial Ata interne complessive sono sei, di cui due Serial Ata 3, ad eccezione del modello UM77 che disporrà di quattro canali, di cui uno a 6 Gbps.
La nuova architettura Ivy Bridge assicura efficienza, performance elevate e maggiore sicurezza.Per le versioni consumer non è previsto il supporto per la gestione di array Raid e per la tecnologia Smart Response, presenti invece sulle varianti business HM77 e UM77. Per quanto riguarda il
supporto USB 3.0, HM75 è l'unico a non poter contare su porte a 4,8 Gbps gestite direttamente dal chipset, mentre le altre varianti potranno abilitare, a scelta degli integratori, sino a un massimo di 14 porte (HM77), di cui quattro USB 3.0.
[tit:Supporto wireless]Come abbiamo potuto constatare, Intel ha sviluppato intensamente la piattaforma WiDi, per la trasmissione video (e audio), sul canale wireless. Per garantirne un corretto funzionamento e assicurare agli utenti la migliore qualità di trasmissione/ricezione, vengono proposte
differenti famiglie di moduli Wi-Fi, destinati a differenti categorie di prodotti e di utilizzo.
I modelli
entry-level sono l'Intel Centrino Wireless-N 105 e la variante 135. Sono in grado di gestire il segnale con
velocità sino a 150 Mbps con supporto IEEE802.11b/g/n. Si tratta di una soluzione ideale per un utilizzo
basilare, per controllare la posta, navigare e per un traffico dati limitato entro ambienti non troppo estesi.
Entrambi supportano
My WiFi Dashboard per la sincronizzazione e la condivisione con altri apparati certificati. Il modello
135 incorpora inoltre l'adattatore PAN Bluetooth 4.0, per la connessione a cuffie, tastiere, mouse e altri dispositivi.
Per soddisfare l'utenza più evoluta, Intel propone le versioni
Centrino Wireless-N 2200, 2230 e 6150+WiMax. In questo caso la
velocità di trasferimento massima sale a 300 Mbps grazie al supporto di un
doppio stream dati su una singola banda.
La connettività offerta si amplia con la
versione 2230 che vanta un adattatore BT 4.0 e con il
modello 6150 dotato di WiMax. La buona copertura e le prestazioni offerte consentono di impiegare questi adattatori per l'uso professionale e per lo stream dati HD.
Le versioni
Centrino Advanced-N 6250+WiMax, 6235 e 6205, sfruttano un doppio flusso di trasmissione in abbinamento alla doppia banda (2,4 GHz e 5 GHz). Questo consente di
trasmettere stabilmente a 300 Mbps e di eseguire applicazioni che effettuano traffico intensivo, come il gaming o la visione di contenuti HD. Le tre versioni risultano ideali anche in presenza di ampi spazi e uffici con grandi metrature.
Infine, la variante al top di gamma offerta da Intel è la
Centrino Ultimate-N 6300, capace di una copertura particolarmente estesa e di prestazioni fino a 450 Mbps. In questo caso vengono combinati
tre flussi di trasmissione ed entrambe le portanti wireless a/n.
[tit:Prospettive per i dispositivi di domani]L'annuncio di nuovi processori, nuovi chipset e comparti wireless, efficienti e veloci, segna un punto di svolta per la costruzione dei dispositivi che avremo tra le mani nei prossimi mesi. Attualmente non è possibile parlarne in modo diffuso, ma
Intel continua lo sviluppo di dispositivi ultrabook ormai giunti alla seconda generazione, dopo l'introduzione avvenuta nel 2011.
Il chip maker crede fermamente in questa nuova formula di accesso ai dati e al mondo digitale. La piattaforma Ivy Bridge costituisce un notevole balzo in avanti per questi prodotti, che ora possono contare su una
maggiore potenza e una superiore autonomia operativa. La possibile roadmap per gli notebook/ultrabook di questi anni passa per Sandy Bridge e Ivy Bridge.Secondo Intel, che ha delineato i criteri di costruzione e di appartenenza alla categoria ultrabook, questi portatili devono rispondere a criteri ben precisi, per soddisfare le esigenze del pubblico. Per assicurare la migliore esperienza d'uso un ultrabook
deve essere intuitivo da usare, sicuro, veloce e reattivo, sempre connesso, estremamente durevole in termini di autonomia, elegante e sottile.
Su queste basi sono state introdotte tecnologie come
Anti-Theft e Identity Protection, capaci di innalzare il livello di sicurezza durante la navigazione e l'uso. Gli ultrabook di seconda generazione dovrebbero garantire un
minimo di 5 ore di autonomia e possibilmente superare le 8 ore. Stiamo parlando di prodotti con uno
spessore di 18 mm per unità con display inferiore ai 14" e di 21 mm per prodotti con display superiore.
La reattività è determinata dall'
abbinamento di drive meccanici e SSD caching, capaci di garantire un
resume entro i 7 secondi dall'avvio del comando. In quest'ottica rientrano le tecnologie Rapid Start, Smart Response e Smart Connect.
Un'altra categoria che si prevede potrà sfruttare al meglio il nuovo ecosistema Intel è quella dei
desktop all-in-one. Si tratta di una fascia di prodotti con specifiche particolari, che comprende il display e la logica di funzionamento in un unico chassis.
I consumi contenuti dei processori e del chipset permetteranno la realizzazione di involucri eleganti e sottili, oltre alla miniaturizzazione dei sistemi di raffreddamento.
C'è dunque ampia possibilità di crescita e personalizzazione da parte degli integratori, che potranno abilitare schermi ad alta risoluzione e strutturare prodotti con innovativi sistemi di supporto, adatti a molteplici situazioni. Il sistema touch e gesture può essere reso più preciso e immediato, oltre a essere integrato con i comandi vocali. Sfruttando invece Intel WiDi e Intel Insider potremo fruire di una integrazione completa del nostro PC con gli apparati circostanti.