Olympus E-3

E' la più innovativa delle reflex digitali con diverse peculiarità  a partire dall'autofocus, attualmente il più veloce di tutti, a cui si aggiunge il sistema di stabilizzazione interno alla reflex, lo schermo LCD orientabile e il controllo wireless del flash dalla fotocamera.

Autore: Marina Macrì

Olympus E-3 dire che è un concentrato di tecnologia è poco. Con questi prodotti i tecnici giapponesi non si sono limitati a inserire le novità  del digitale in un sistema fotografico già  esistente. Hanno fatto molto di più: hanno riconsiderato la macchina fotografica alla luce della nuova tecnologia.
Questo voler proporre un apparecchio realmente innovativo ha fatto perdere loro un po' di tempo. Così la loro ammiraglia è arrivata dopo le altre.
Ma è la più innovativa, quella che meglio sa sfruttare le caratteristiche del digitale. A cominciare dal formato.

[tit:Il sensore]

Chi mastica un po' di pixel ed elettronica sa che non è la grandezza del sensore o il numero dei pixel a produrre immagini di qualità . Servono, ma non bastano. Il file digitale è il prodotto dell'integrazione di sofisticate tecnologie, e ognuna deve integrarsi alla perfezione con le altre.

Non siamo più all'epoca della pellicola, quando un negativo 10x15 centimetri forniva stampe senza dubbio migliori del formato 35 mm. Con il digitale non vale più l'affermazione che vince chi ce l'ha più grande, il sensore. Questa è la considerazione che sta alla base del formato cosiddetto 4/3, che misura 17,3x13,0 mm, più piccolo non solo del cosiddetto pieno formato, che corrisponde praticamente al 35 mm, ma anche del più diffuso APS-C le cui misure sono 22,2x14,8 mm.

Il sensore è solamente una delle variabili che determina la qualità  dell'immagine. Le altre sono lo schema ottico degli obiettivi e il processore che elabora le informazioni passategli dal pixel del sensore. Quello della Olympus E-3 è un Live MOS High Speed da 10,1 Megapixel. Unisce le prestazioni di un sensore CCD FFT (Full Frame Transfer) al basso consumo di energia di un CMOS. Le sue informazioni sono ricevute e digitalizzate dal cosiddetto motore di elaborazione che, in questo caso, è uno dei più moderni: il TruePic III. Tra le sue prestazioni, la velocità  di elaborazione dei dati; il rigoroso controllo su saturazione e nitidezza dell'immagine; la riduzione del rumore, cioè della granulosità  dell'immagine alle elevate sensibilità .

[tit:I punti forti]

Le fotocamere si somigliano tutte per numero di programmi e caratteristiche generali. Ciò che le differenzia, e le può fare più adatte a un genere di fotografia, piuttosto che a un altro, sono alcune specifiche prestazioni. Sono queste di cui vale la pena parlare.
Nella Olympus E-3 va citato l'autofocus, attualmente il più veloce di tutti, grazie sia a un sistema di innovativi motori sia agli obiettivi che li montano, siglati Zuiko Digital SWD (Supersonic Wave Drive). Si tratta di un dispositivo a più modalità , che serve a tre distinte funzioni. Opera assieme al sensore giroscopico e al sensore d'immagine per compensare il mosso accidentale. Quando si montano gli obiettivi siglati, appunto SWD, fornisce una messa a fuoco molto veloce e precisa grazie a uno speciale encoder ultracompatto. Infine, terza funzione, serve ad attivare il sistema, di pulizia del sensore dalla polvere, Supersonic Wave Filter. Entra in attività  ogni volta che si spegne la macchina, ed è avvertibile da una vibrazione molto evidente. E' quella che fa scivolare via dalla superficie del sensore gli eventuali granelli di polvere. Da non dimenticare anche il monitor LCD orientabile. Unito al sistema Live View, di cui è dotata la E-3, consente al fotografo una agevole ripresa dai punti più strani e impossibili.Se questa è la parte elettronica, quella meccanica non è da meno. Memore dell'aver costruito le reflex più piccole del mondo, al tempo della pellicola, Olympus ha voluto fare il bis.

La E-3 è l'ammiraglia più compatta. Le piccole dimensioni, tuttavia, non vanno a scapito della robustezza. La macchina è fatta per essere usata dai professionisti e costoro, si sa, non sempre possono trattare i loro strumenti con i guanti. Il corpo macchina, in pressofusione metallica, è tropicalizzato, cioè dotato di guarnizioni e di particolari accorgimenti, che impediscono l'ingresso di pioggia, polvere, umidità . Tropicalizzati sono anche gli obiettivi della serie SWD.

[tit:Nella pratica]

Le caratteristiche di robustezza e compattezza la fanno uno strumento ideale per i fotografi che operano in condizioni difficili: dai viaggi in zone disagevoli, al reportage impegnativo. Il formato 4/3, non solo ha permesso di costruire un apparecchio particolarmente compatto e dalle dimensioni
ridotte. Anche gli obiettivi, grazie alle piccole dimensioni del sensore, sono più piccoli e compatti, perciò più leggeri di quelli usati nelle reflex di formato maggiore. Un intero corredo pesa poco più della metà  di un uguale corredo per reflex APS-C, o di una "pieno formato". Non si creda, però, che la E-3 sia adatta solo alla fotografia estrema. Anche la più sedentaria fotografia d'architettura, o di still life, trova in essa uno strumento molto efficiente, grazie allo schermo LCD orientabile in tutte le direzioni e al dispositivo Live View che permette di comporre nel monitor il soggetto prima di scattare.Il timore di molti fotografi è che il formato, che è la metà  di quello cosiddetto pieno, non fornisca quella qualità  necessaria per immagini destinate a poster o campagne pubblicitarie. Timore infondato: alcuni usano da tempo le reflex formato 4/3 che hanno preceduto la E-3, con ottimi risultati.Nelle prove pratiche che abbiamo eseguito con la E-3 non abbiamo notato file difettosi a causa delle dimensioni del sensore. Anzi. E la prova pratica, in condizioni reali d'impiego, è quella che serve per



giudicare una fotocamera, più di tante prove di laboratorio. Buoni i file convertiti in Jpeg direttamente dal software della fotocamera. La ricchezza tonale e l'incisione sono sempre di alto livello. Ma, com'è naturale, la qualità  massima si ha acquisendo in formato Raw, il formato grezzo che permette di intervenire in maniera fine su tutti i parametri di una fotografia, prima di trasformarla in un formato usabile per la stampa, Jpeg o Tiff che

sia.Nelle nostre prove abbiamo approfittato della possibilità  di acquisire contemporaneamente lo stesso file sia in Raw, sia in Jpeg. Così abbiamo avuto, dello stesso scatto, file Jpeg visualizzabili velocemente, e file Raw con i quali compiere gli aggiustamenti fini. I risultati sono stati sempre di alto livello. Molto buoni i file delle immagini scattate alla sensibilità  di 3200 ISO. Una sensibilità  che consente la ripresa a luce ambiente e a mano libera. Un altro campo che ben si adatta alle caratteristiche della Olympus E-3.

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