Sembra un sogno: appena
600 Euro per una fotocamera digitale Reflex, oltrettutto marchiata Nikon. Con un obiettivo stabilizzato, il 18-55 mm VR, arriviamo a 699 euro. Fino a pochi anni fa sembrava impossibile, eppure oggi con una simile cifra ci si porta a casa una fotocamera di primo prezzo costruita da uno dei maggiori produttori, in grado di soddisfare le esigenze anche dell'appassionato più esigente. Perchà© questo è la D60.
Nonostante la leggerezza, meno di 500 grammi, la
Nikon D60 propone un corpo robusto e ben dimensionato, con una impugnatura che accoglie adeguatamente la mano. La disposizione dei comandi è sostanzialmente quella a cui siamo abituati, in linea con la tradizione Nikon. Per quanto riguarda il contenuto,
la D60 rappresenta l'evoluzione del modello D40x.
[tit:Le caratteristiche nel dettaglio]
Il sensore è un CCD formato APS-C da 10.2 Megapixel effettivi, le cui informazioni sono elaborate dal processore Expeed di ultima generazione, lo stesso utilizzato sulle professionali D3 e D300. Il sistema esposimetrico è il noto Matrix, nella versione 3D con 420 segmenti di lettura. Imposta coppie tempo/diaframma comprese tra la sensibilità che va da 100 a 1600 ISO con la possibilità di estenderla anche a 3200 ISO in modalità Hi. I tempi di scatto vanno da 30 secondi a 1/4000 di secondo, a cui si aggiunge la posa B. La sincronizzazione flash è a 1/200 o più lungo. I file d'immagine si possono memorizzare su una scheda SD, sia in formato Jpeg, sia in formato Raw (chiamato Nef in casa Nikon), sia in entrambi i formati contemporaneamente, per chi ha bisogno di avere file leggeri da utilizzare subito, e file con il massimo delle informazioni da elaborare in post produzione. Gli spazi colore a disposizione sono due: sRGB e Adobe RGB.Il file d'immagine, un'altra novità , può essere ottimizzato in ripresa
impostando dal menù la funzione Active D-Lighting, che serve a riequilibrare le zone in ombra con quelle molto luminose. E' una funzione che abbiamo avuto modo di provare già su molte compatte e i risultati sono di buon livello. Il modulo autofocus è il Multi-Cam 530 con tre punti di lettura. Offre sia la messa a fuoco con priorità automatica al soggetto più vicino, sia l'autofocus con area dinamica.Interessante la soluzione adottata da Nikon per la pulizia del sensore. Utilizza un sistema a ultrasuoni che elimina i granelli di polvere depositatisi sul sensore, affiancato da un dispositivo che raccoglie i granelli e li soffia in un magazzino. Avete presente l'aspirapolvere? Beh, l'Airflow Control si basa su un sistema simile: la polvere raccolta è aspirata da una serie di fori posti nella parte inferiore del bocchettone d'innesto dell'ottica. Le microcorrenti d'aria, generate dal movimento dello specchio reflex, sono convogliate in modo che la polvere sia aspirata da questi buchetti.
[tit:Un solo display]
Lo schermo a cristalli liquidi (LCD) della D60 è grande, da 2.5 pollici, e ha una definizione di 230.000 pixel. Questo è l'unico display di cui dispone, non c'è quel piccolo schermo monocromatico presente in molte reflex
attraverso il quale è possibile vedere le impostazioni. E' una scelta dettata dall'esigenza di mantenere contenute le dimensioni della macchina. Tutte le informazioni sono pertanto visibili sul monitor a colori posto sul retro. Osservandolo si notano due peculiarità interessanti. Oltre ai normali parametri di ripresa, c'è il disegno del diaframma che consente la visualizzazione dell'apertura del diaframma in base alla selezione fatta. Seconda cosa: le scritte cambiano automaticamente da orizzontali a verticali in base al tipo di inquadratura che stiamo realizzando. Una bella comodità .Nonostante lo schermo non sia dei più grandi tra quelli attualmente in circolazione, offre una buona visione, sufficiente per giudicare la qualità dell'immagine. Per evitare un inutile spreco di energia, sotto il mirino, necessario per inquadrare visto che lo schermo non è un Live View, ci sono due sensori di prossimità . Quando si avvicina l'occhio, il meccanismo spegne automaticamente il display.
[tit:Continuità del sistema]
Una prerogativa Nikon è aver mantenuto negli anni la compatibilità con le ottiche del passato. La D60 usa la consueta baionetta Nikon, la medesima che equipaggiava gli obiettivi delle fotocamere di quarant'anni fa. Chi ne possiede qualcuno, e vuole passare al digitale, potrà godere di questa opportunità , pur perdendo alcuni automatismi.Noi siamo fra coloro che nell'armadio ha alcuni obiettivi di vecchia data e ci abbiamo provato. L'esperimento è stato fatto con un obiettivo Micro Nikkor 55 mm. Una volta
montato sullo schermo è apparsa la scritta che avvertiva della perdita degli automatismi. Nessun problema, c'è sempre la modalità manuale e l'abbiama selezionata. I risultati ottenuti si sono rivelati molto buoni e pur rinunciando agli automatismi ci siamo accorti che possiamo sfruttare molte altre modalità tipiche del digitale. Ad esempio, la funzione D-Lighting, i parametri di colore, la saturazione, lo spazio colore.Questo per il passato. Torniamo all'oggi. La D60 accetta tutti gli obiettivi moderni. Nikon ha predisposto diversi kit di vendita, dal solo corpo con una scheda da 1 Gb, ad altre soluzioni con uno o due obiettivi, oltre alla scheda. La configurazione più versatile prevede uno zoom tuttofare Nikkor AF-S 18-55 mm f/3.5-5.6 G VR. Le lunghezze focali offerte coprono il novanta per cento delle normali situazioni di ripresa. Malgrado sia un'ottica di classe economica, è un obiettivo stabilizzato. Nikon non ha un sistema di stabilizzazione interno al corpo macchina, per cui ha deciso di produrre obiettivi stabilizzati di costo contenuto. Sul campo abbiamo potuto verificare la bontà di quest'ottica.
[tit:Facile da usare]
La semplicità d'uso è una delle prime cose che apprezziamo. Senza consultare il manuale di istruzioni e schiacciando i vari pulsanti si viene a capo di tutto. Ovviamente l'abbiamo voluta provare sia in situazioni normali, in automatismo e no, sia in situazioni complesse. Con poca luce abbiamo impostato sensibilità fino a 1600 Iso. Con questo valore si ha un po' di rumore, vale a dire di amplificazione del segnale elettronico, ma è contenuto. E' il normale scotto da pagare quando serve questo tipo di sensibilità . Buono anche l'autofocus, pure nella modalità specifica per i soggetti in movimento. In particolari riprese, con superfici molto uniformi e prive di contrasto, la messa a fuoco automatica ha dovuto lavorare un po',
Nikon non ha sistemi di stabilizzazione interni alla macchina, però fornisce obiettivi stabilizzati anche di fascia economica. Come il 18-55 VR fornito in uno dei tanti kit in vendita. Foto scattata a 1/15 di secondo, ISO 200.ma non possiamo certo dire che si è comportato male. La velocità è buona, pari a tre fotogrammi al secondo, tipica di una reflex di primo prezzo. Buona l'ergonomia e la sistemazione dei comandi.Nel complesso ci ha soddisfatto. Sia come praticità sia come risultati.
Il sensore della D60 è un CCD formato APS-C. Il fattore di moltiplicazioni per le focali è 1.5. Un 18 mm diviene quindi un grandangolare da 27 mm.Per chi ama personalizzare le foto, la D60 ha tutto ciò che occorre, anche sotto il profilo del foto ritocco e degli effetti particolari. Oltre a eliminare gli occhi rossi, dispone infatti di una serie di filtri digitali, ad esempio, per
Nelle prove pratiche la D60 si è comportata molto bene. Veloce e precisa nell'esposizione e nell'autofocus, ha avuto soltanto qualche incertezza con soggetti uniformi e poco contrastati.enfatizzare i colori o introdurre effetti creativi. Ogni volta che si effettua un intervento, la fotocamera automaticamente genera una copia, in modo da avere sempre l'originale.
Per la prima volta su una reflex, inoltre, è possibile montare dei brevi filmati. Non si tratta di un video vero e proprio, bensì di una animazione di immagini fisse in successione. Basta selezionare una sequenza di foto e salvarle come filmato.