Pentax K20D, robustezza a tutta prova

Con il modello K20D Pentax occupa un posto visibile tra le reflex digitali di classe alta. E' un apparecchio dalle dimensioni compatte, maneggevole, con soluzioni tecniche originali e moderne. Il suo pubblico è quello dei fotoamatori di buon livello e anche del professionista che bada alle cose concrete.

Autore: Marina Macrì

Pentax è sempre stata attenta alla robustezza dei suoi apparecchi. Questa K20D non fa eccezione. Nella costruzione della carrozzeria troviamo


Robusta, maneggevole e tanta tecnologia nella nuova Pentax K20D



policarbonato e fibre di vetro a rivestire un corpo in acciaio. Inoltre l'apparecchio è totalmente tropicalizzato: ogni possibile via d'ingresso per umidità , polvere, pioggia è sigillata da ben 72 guarnizioni a tenuta per il corpo macchina e 38 per l'impugnatura portabatteria. Ciò ne aumenta l'affidabilità 


  Progettata per un pubblico professionale ed esigente, la K20D offre un corpo macchina resistente a polvere, acqua e umidità . I comandi sono posizionati ai lati dello schermo LCD, ben posizionati e funzionali 



quando si opera in condizioni estreme. Inconveniente, che affligge le immagini realizzate in condizioni difficili, è il micromosso. Pentax ha previsto nell'apparecchio un sistema optomagnetico che compensa le vibrazioni accidentali sia sull'asse verticale, sia sull'asse orizzontale. Questo meccanismo permette di usare, a mano libera, tempi circa quattro volte più lenti di quelli usuali. In altre parole: è come avere un obiettivo circa quattro volte più luminoso.

[tit:Sensore ed elettronica]

Il sensore è un CMOS, formato APS-C da 14.6 Megapixel effettivi, più che sufficiente per qualsiasi uso si voglia fare del file: anche una gigantografia. Oramai dovrebbe essere chiaro a tutti che le dimensioni del sensore significano poco, se non accompagnate da un processore in grado di gestire le informazioni che riceve. Quello della Pentax K20D è il Prime, un potente

  Lo schermo LCD da 2.7 pollici ha la funzione Live View e offre una buoan gestione dei parametri e delle funzioni. Con il tasto Fn, ad esempio, si ha la possibilità  di gestire le principali impostazioni, come il bilanciamento del bianco, il flash, la sensibilità  e il programma di ripresa 



motore che gestisce velocemente i RAW, garantisce una buona fedeltà  cromatica, e agisce con efficacia sulla gamma dinamica. Le sensibilità  impostabili vanno da 100 a 6400 ISO. Una gamma lungo la quale si mantiene una buona fedeltà  cromatica, unita a un soddisfacente riduzione del rumore, grazie all'esclusivo Pentax Noise Control. I sistemi usati nelle altre reflex per ridurre la granulosità  dell'immagine agiscono nella fase dell'elaborazione dell'immagine. Il sistema Pentax è differente. Non interpola il segnale in un secondo tempo, ma riduce la rumorosità , causa della grana, direttamente all'origine. Ma la grana eccessiva non è il solo difetto che può presentare una immagine. Un buon sistema digitale deve ridare le sfumature di colore e i chiaroscuri dell'originale. E' la cosiddetta Gamma Dinamica. L'occhio umano ha una gamma dinamica, cioè è capace di ridare sfumature di colore e di chiaroscuro, migliore di qualsiasi sistema di visione artificiale. Sia la vecchia



 Molti i programmi di ripresa che possiamo selezionare. Ai consueti automatico, progra, priorità  tempi, priorità  diaframmi e manuale, si aggiunge la priorità  alla sensibilità  e doppia priorità  tempi+diaframmi


pellicola, sia i moderni sensori. Il Pentax DRE (DynamicRange Enlargement) promette un notevole allargamento della gamma dinamica, rispetto a quanto ottenuto finora. Il produttore afferma che con il sistema che ha sviluppato, la gamma dinamica aumenta di circa un valore e fornisce maggiori gradazioni di colore. Altra novità , che troviamo in questo apparecchio, è il Dust Alert, un dispositivo che segnala uno per uno i granelli di polvere refrattari al sistema di rimozione dal sensore, così da poterli togliere manualmente con il kit di pulizia fornito come accessorio.

[tit:Non solo Live View]

Con Pentax siamo arrivati alla seconda generazione del Live View, il dispositivo che permette di vedere, nello schermo LCD, l'esatta inquadratura del soggetto ripreso. Il monitor, oltre ad essere grande 2.7 pollici con 230mila punti, è molto nitido, con valori di luminosità  e contrasto che si possono regolare a piacere. Addirittura è possibile calibrare i colori del monitor con quelli della stampa finale, in modo da avere una corrispondenza tra quanto si vede al momento dello scatto, e quanto si vedrà  nella stampa finale. Interessante notare che l'immagine riportata nello schermo a cristalli liquidi si



  DRE sta per DynamicRange Enlargement. E' un sistema che promette una maggiore estensione della gamma dinamica e ottenere così maggiori gradazioni di colore



può vedere fino ad una angolazione di 160 gradi. Un buon aiuto per quando si fotografa da posizioni molto angolate rispetto al soggetto.Utile anche la possibilità  di sovrapporre all'immagine un reticolo virtuale, in modo da controllare l'esattezza della composizione.Novità  che impressiona favorevolmente, è la funzione denominata anteprima digitale. Per suo tramite si giudica lo scatto ed eventualmente se ne possono variare i parametri di esposizione per ottenere l'immagine che si desidera. A questo scopo nel monitor è riportato l'istogramma RGB e l'avvertimento di sovra-sottoesposizione. Sempre nel monitor è possibile zoomare su un particolare fino a 10 ingrandimenti. Una volta inserite le correzioni, si può memorizzare la stessa anteprima, senza dover scattare un'altra foto, con i parametri impostati. Al momento questa funzione è esclusiva della K20D. I file possono essere memorizzati in Raw, Dng, Jpeg, separatamente oppure assieme.

[tit:In prova]

La funzione che abbiamo provato immediatamente è stata quella di Anteprima digitale. E' veramente un bell'aiuto per il fotografo, specie se non ha la possibilità  di fare un secondo scatto con i parametri di esposizione che desidera. La curiosità  maggiore, tuttavia, riguarda il funzionamento del



  Il processore Prime, assieme al sensore CMOS da 14.6 MP e al convertitore da 14 bit, ha dato buona prova di sè sul campo. Nelle situazioni complesse sotto il profilo della riproduzione del colore, la K20D si è comportata egregiamente



processore Prime, unito al sensore CMOS da 14.6 MP e al convertitore da 14 bit. Per questo la prova pratica si è concentrata sulle immagini difficili, da un punto di vista della riproduzione del colore. La possibilità  di impostare parametri personalizzati, sia per quanto riguarda lo spazio colore, sia per quanto riguarda tonalità  e brillantezza d'immagine ci ha molto aiutati.I risultati che abbiamo ottenuto sono stati molto buoni. Sia memorizzando in Raw o Dng e convertendo il file successivamente con il porgramma Adobe

  Un valido aiuto durante la ripresa deriva dal Shake reduction: un sistema di stabilizzazione optomagnetico che compensa le vibrazioni accidentali sull'asse verticale e sull'asse orizzontale. Il meccanismo permette di usare, a mano libera, tempi circa quattro volte più lenti di quelli usuali


Photoshop; sia memorizzando direttamente in Jpeg. In entrambi i casi abbiamo avuto risultati che non hanno nulla da invidiare a quelli offerti dagli apparecchi, di pari livello, di marche più conosciute. Molto buona anche la gestione delle voci del menù, rapida e intuitiva, e la facilità  d'uso generale della macchina. Efficiente il sistema di riduzione del mosso accidentale.Possiamo veramente dire che la Pentax è tornata ad avere fotocamere all'altezza dela sua storia. Con la K20D, ora la gamma è completa. Professionisti e appassionati più esigenti hanno una reflex adatta alle lore aspettative.


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