Pentax sta tornando agli onori della fotografia. La storica casa giapponese, dopo anni di oblio, si presenta agli appassionati con reflex di alto livello. Dopo la Pentax K20D un altro modello la sostituisce al vertice delle reflex.
La Pentax K-7 è una reflex contenuta delle dimensioni e molto robusta. Offre una incredibile varietà di funzioni e modalità d'uso, molte personalizzabiliSi tratta del modello siglato K-7 che si presenta come temibile concorrente delle reflex digitali di fascia medio alta di Canon e Nikon. Già la carrozzeria segna un netto distacco dagli ultimi modelli e reintroduce un design più squadrato, che ricorda quello della professionale analogica Pentax LX. Che questa K-7 guardi al fotografo professionista o, come si dice oggi, al prosumer un po' amatore di alto profilo un po' professionista, lo dimostra una caratteristica precisa.
La K-7 dall'alto, con la ghiera programmi a sinistra, flash e slitta accessori al centro e display a destra. Sull'impugnatura il tasto di accensione e la rotellina per selezionare i parametriIl corpo è tropicalizzato, cioè reso a tenuta di polvere e pioggia. Le situazioni in cui spesso il prosumer si trova a fotografare. Ma non basta. In casa Pentax hanno pensato che avere un corpo macchina stagno e obiettivi che non lo sono è una contraddizione.
A lato dello schermo Lcd sul retro, i comandi e il pulsante per entrare nel menù generale. Il tasto LV accende il display in modalità Live View. Da usare in alternativa al mirinoPerciò, assieme all'apparecchio propongono due obiettivi siglati WR (Water Resistant): un 18-50 mm e un 18-200 mm. Sempre sull'argomento robustezza e affidabilità : nella costruzione del corpo macchina non hanno usato materie plastiche, bensì lega di magnesio e acciaio.
[tit:Sensore e dintorni]Il formato del sensore è l'oramai affermato APS-C. In questo caso un CMOS da 14 milioni di pixel effettivi da 4672x3104 del tipo migliorato, rispetto a quello montato sulla precedente K20D: Il miglioramento consiste nell'aumento dei canali di uscita delle informazioni raddoppiato: da 2 a 4.
La ghiera programmi. Tra le particolarità : TAV, doppia priorità tempo e diaframma; e la priorità alla sensibilità Ciò ha permesso anche di aumentare la velocità di trasferimento dati e di portare la cadenza di ripresa da 3 a 5.2 fotogrammi per secondo. Anche quando si riprende in Raw.Al proposito di Raw: in questo formato è possibile scegliere tra il DNG e il PET proprietario. Naturalmente è anche possibile salvare nel semplice, ma ottimo per la maggior parte degli usi, formato Jpeg.
La K-7 dispone di presa Hdmi, uscita video, Usb 2.0. Sul fianco opposto c'è l'ingresso per un microfono esternoIl supporto di memoria è una scheda SD/SDHC, sul quale si possono anche salvare contemporaneamente file Raw e Jpeg. Per quanto riguarda la sensibilità , questa va da 100 a 6400 ISO. Per le alte sensibilità è previsto un filtro antirumore regolabile con soglia d'intervento predefinita.
E' possibile passare dal formato Jpeg al Raw direttamente, grazie al tasto posto lateralmente. Sotto, il selettore per la messa a fuoco: AF singolo, continuo e fuoco manualeQuest'ultima particolarità sarà indubbiamente apprezzata da chi desidera avere un determinato e controllabile tipo di granulosità .
[tit:Video]In una reflex che ambisce ad essere ai vertici della tecnologia non poteva mancare la funzione Video. Funzione ancora non ben apprezzata da molti fotografi, perchà© non ben capita. La ripresa video si seleziona mediante la ghiera delle modalità situata alla sinistra del pentaprisma e si attiva premendo a metà corsa il pulsante di scatto.
La K-7 richiede un po' di studio per poter sfruttare le molte possibilità che offre. Ma la si può usare anche in completo automatismo, certi che i risultati saranno sempre ottimiBuona l'esposizione in interni, con zone in ombra e altre in piena luce. La sensibilità è 3200 ISO. Ingrandendo è visibile un po' di rumore elettronicoLa ripresa parte premendolo a fondo, come per scattare una fotografia. La soluzione è indubbiamente migliore rispetto a quella adottata da altri costruttori, che hanno preferito usare pulsanti sul retro dell'apparecchio. Garantisce una migliore stabilità d'impugnatura. La registrazione video avviene in HD, con una scelta di due formati: il panoramico 16/9 e il consueto 3/2 in tre gradazioni di qualità . Naturalmente oltre al video è possibile registrare anche il sonoro, sia tramite il piccolo microfono incorporato, sia tramite un qualsiasi microfono esterno, grazie alla presa Mic di cui è dotata. Un particolare, questo, che denuncia le ambizioni di Pentax di competere, e bene, anche in questo nuovo campo. Il controllo e l'inquadratura della ripresa video avviene nel Lcd posteriore, un 3 pollici da 921.000 pixel.
E' possibile inserire diversi filtri elettronici. Ognuno può essere personalizzato. In questo caso abbiamo usato “estrazione colore†e “acquarelloâ€[tit:Ringiovanisce i vecchi corredi]Pentax è di quei fabbricanti che non vogliono deludere i loro affezionati. E l'ha fatto mantenendo, anche in era digitale, quel attacco K che ha caratterizzato tutte le sue reflex. Quel attacco che si meritò l'appellativo di universale, tanto fu, in epoca analogica e meccanica, imitato. Quello stesso attacco equipaggia ancora oggi la testa di serie Pentax K-7.
Le schermate del menù “filtri personalizzatiâ€Non è solamente un esercizio d'abilità o una nostalgia senza significato. Grazie al fattore K ringiovaniscono d'un colpo tutti i vecchi corredi di obiettivi. I vecchi pentachisti, per forza di cose passati ad altre marche, potranno riutilizzare le loro apprezzate ottiche e, chissà , forse tornare al loro primo amore fotografico. Una voce del menù della K-7, abilità all'uso di tutte le vecchie ottiche a baionetta K. Addirittura calibra le prestazioni chiedendo la loro lunghezza focale.Sono avvertiti i possessori di obiettivi speciali come quel favoloso Pentax 300 mm F/4 “Stellaâ€, o il 28 mm decentrabile, o quel morbidissimo 200 mm F/2.8 ideale per ritratto e glamour.
[tit:Da sottolineare]Le prestazioni di una reflex di oggi formano un lungo elenco, a volerle enumerare tutte. Sono tante e spesso uguali a un gran numero di apparecchi. Sia della casa, sia della concorrenza. Preferiamo sottolineare quelle diverse o particolarmente interessanti. Il sistema per eliminare la polvere dal sensore è stato ristudiato e rinnovato. Non più scuotimento dell'intero sensore, ma vibrazione ad alta frequenza del solo filtro Low Pass, situato davanti al sensore stesso.
Il fuoco manuale si inserisce facilmente con il selettore posto davanti, a fianco dell'ottica. In casi come questi, anche il più sofisticato autofocus è in difficoltà . Meglio disinserirloLa soluzione permette di risparmiare energia e di essere più efficiente. Il controllo della gamma dinamica è possibile non solo alle alte luci, come accadeva con la precedente K20D, ma anche sulle ombre, e per di più con una regolazione separata graduale anche su tre livelli di intensità . Figlia di questa regolazione fine è la funzione HDR (High Dynamic Range). In maniera automatica fornisce un file bilanciato nelle luci e nelle ombre, anche in situazioni molto difficili di ripresa. L'apparecchio scatta una sequenza di tre immagini che, poi, unisce mediante software in una sola, in modo da avere un file leggile sia nelle alte luci, sia nelle ombre fonde. L'effetto finale è anche graduabile in tre livelli. Naturalmente questa funzione si utilizza con soggetti statici e fotocamera su treppiede.
[tit:In conclusione]Aspetto e prestazioni sono quelle di una reflex di alto livello. La prova pratica conferma i desideri dell'apparecchio di occupare tale posto. La nuova architettura digitael elettronica permette una veloce archiviazione dei file, anche di quelli pesanti e realizzati in sequenza. Inoltre prestazioni riguardanti l'intervento sulla gamma dinamica, assolvono bene la loro funzione. La funzione HDR sarà molto apprezzata dai fotografi di interni, specie se associata all'uso di un obiettivo grandangolare. Buoni i risultati con gli obiettivi di vecchia generazione.
Questa foto è stata realizzata con un vecchio 300 mm. La K-7 può ospitare tutte le vecchie ottiche con attacco K. Si deve selezionare la voce dal menù e impostare la lunghezza focale che si è montataAl proposito, infatti, non va dimenticato che il formato APS-C, minore rispetto al 24x36, consente di utilizzare solamente la parte centrale dell'immagine, data dal cerchio di copertura dell'obiettivo. Parte che è la migliore e che potrebbe addirittura far considerare l'ottica come telecentrica, cioè con un'architettura ottica simile a quella degli obiettivi costruiti apposta per i sensori digitali.Riguardo agli obiettivi e alla loro resa, abbiamo apprezzato due nuove funzioni, che ottimizzano la coppia sensore/obiettivo. Abbiamo la possibilità di correggere l'eventuale distorsione generata dall'obiettivo e la distorsione cromatica laterale, frutto di una… incompresione tra sensore e obiettivo. Conclusione: un apparecchio di alto livello, che certo rinverdirà gli allori di Pentax.