Dopo aver analizzato la struttura dei
nuovi processori Core di seconda generazione e aver descritto le
nuove piattaforme necessarie per il funzionamento di tali CPU,
vi proponiamo il test delle prime soluzioni desktop proposte da Intel.
Il kit di prova proposto alla stampa specializzata è composto da una CPU Core i7 2600K e una Core i5 2500K, affiancate dalle motherboard
Desktop Board DP67BG e
Desktop Board DH67BL.
I processori che ci sono stati consegnati fanno parte della serie "K", appositamente sviluppati per poter essere overclockati e per consentire il pieno controllo delle frequenze operative e delle tensioni di lavoro.[tit:Le due CPU]Core i7 2600K ha una frequenza operativa di 3,4 GHz, che può spingersi sino a 3,8 GHz quando si lavora in modalità "Turbo". I core effettivamente integrati sono quattro fisici e altrettanti logici, grazie alla gestione con HyperThreading.
La cache di terzo livello è di 8 MByte. La sezione video è quella Intel HD 3000, mentre, sul fronte dei consumi, la CPU in prova è tra le più esigenti, anche se il traguardo raggiunto con i
95 W di TDP è decisamente notevole.
Core i5 2500K è accomunato da molti particolari alla precedente CPU, anche se naturalmente, l'appartenenza a una famiglia inferiore, comporta specifiche generali più limitate. La frequenza è di 3,3 GHz (3,7 GHz Turbo), mentre la
cache L3 è di 6 MByte, 2 MByte in meno rispetto alla versione più potente 2600K.
I core fisici sono sempre quattro, ma non è disponibile la tecnologia HyperThreading per la gestione di ulteriori core logici. I consumi e la sezione video interni rimangono invariati.
[tit:Motherboard e piattaforme]Abbiamo già parlato dei primi due sample di schede madri proposte da Intel per la prova dei nuovi processori Core. I nuovi processori Intel
richiedono infatti un nuovo ecosistema, a partire dal Socket LGA1155, diverso elettricamente e fisicamente da LGA1156 sinora utilizzato, per arrivare ai PCH dedicati, come H67 e P67.
La nostra configurazione di prova: in evidenza la potente Radeon HD 6970 che abbiamo scelto a completamento della macchina di test.Le due schede si sono dimostrate molto stabili durante le prove e non abbiamo riscontrato blocchi o problemi di nessun tipo. Per completare le prove, abbiamo affiancato alle motherboard/CPU, 4 GByte di memoria SDRAM DDR3 a 1.333 MHz, un disco fisso Seagate Constellation ST9500530NS e una scheda video discreta Sapphire Radeon HD 6970 con 2 GByte di RAM GDDR5. Il sistema operativo è Microsoft Windows 7 x64.
[tit:Temperature, consumi e overclock]Durante le nostre prove abbiamo stressato al massimo i due microprocessori, lavorando in modalità multi-core con il software Linx, in grado di spingere a pieno regime ogni nucleo interno. Per dissipare il calore abbiamo utilizzato il radiatore di grandi dimensioni proposto da Intel con il press kit.
Si tratta di un dissipatore con sei heatpipe in rame e un grosso elemento lamellare in alluminio.
Il dettaglio mostra il dissipatore adottato, oltre ai due moduli di memoria RAM DDR3 a 1.333 MHz.Complice questo mastodontico dissipatore, ma anche il rinnovamento delle tecnologia costruttiva e il processo di lavorazione a 32 nm, le due CPU in prova hanno mostrato
temperature operative in idle di appena 27 – 28°C.
Lasciando in esecuzione il test di calcolo intensivo per diverse ore, abbiamo raggiunto
valori di 58°C per Core i5 2500K e 64°C per Core i7 2600K. Si tratta di livelli decisamente buoni e nettamente inferiori rispetto alle generazioni precedenti.
In generale, l'efficienza termica dei nuovi processori segna un evidente balzo in avanti e consente l'impiego anche in condizioni non particolarmente favorevoli (case di piccole dimensioni, sistema di ventilazione interna limitato).
Per quanto riguarda i consumi generali, le due soluzioni Intel attualmente sotto analisi, hanno mostrato risultati molto interessanti, con
valori quasi dimezzati rispetto alle versioni Core i5 e Core i7 sinora presenti sul mercato.Le nuove CPU Intel piaceranno certamente anche a coloro che hanno sempre desiderato overclockare il proprio sistema senza troppe difficoltà . Come già analizzato, per poter innalzare il clock è necessario disporre di unità con suffisso "K", appositamente pensate per questa pratica, dato che questi nuovi processori
non accettano di buon grado l'innalzamento della frequenza di base.
Per incrementare la velocità di clock è necessario intervenire sulle frequenze in modalità Turbo, modificare l'assorbimento della CPU e imporre un tempo effettivo in cui questo assorbimento può essere superato.
Queste operazioni, tranquillamente disponibili via BIOS consentono di raggiungere overclock notevoli in poco tempo, riducendo al minimo problemi e instabilità .
Durante le nostre prove abbiamo raggiunto frequenze effettive davvero sensazionali, con un
clock di 4,7 GHz per Core i7 2600K (rispetto a una frequenza di base di 3,4 GHz). Oltre all'ottima stabilità del sistema, grazie a questa tecnologia per l'overclock rimane permanentemente attivo il sistema di gestione dei clock e delle tensioni Intel SpeedStep.
Ciò garantisce comunque consumi contenuti in idle e con bassi carichi di lavoro.
[tit:Intel HD 3000]I microprocessori in prova incorporano la nuova
sezione video HD 3000, compatibile DirectX 10.1 e OpenGL 3.0. Per effettuare la prova della GPU abbiamo adottato la CPU Core i5 2500K e la scheda madre micro-ATX Desktop Board DH67BL, l'unica delle due in prova a supportare l'output video offerto dalla CPU Sandy Bridge.
Per prima cosa abbiamo ripetuto le prove con le suite di produttività giornaliera, per capire quanto può impattare l'utilizzo di una sezione video integrata, rispetto a una discreta.
Utilizzando i Sysmark2007 abbiamo potuto riscontrare una minima differenza nell'utilizzo di applicativi da ufficio, per l'editing e per il rendering. Ciò sta a sottolineare l'elevata ottimizzazione della sezione video Intel,
capace di esprimersi in modo ottimale negli scenari d'uso più diffusi. I test eseguiti con la medesima piattaforma, ma con GPU Radeon HD 6970, nettamente più potente, mettono in evidenza una differenza del 2,6%, a favore della configurazione con GPU AMD.
Il paragone è ovviamente forzato ma rende l'idea di come la "piccola" GPU interna se la cavi egregiamente in buona parte dei casi. Utilizzando programmi di video editing si perde solamente l'1,5% e nel comparto 3D adottato dai Sysmark2007 si ha una riduzione del 4,9%.
Il teschio ricavato sulla motherboard Desktop Board DP67BG sottolinea l'appartenenza alla serie Extreme. Questo prodotto si indirizza verso utenti evoluti e chi desidera spingere le prestazioni del proprio sistema al massimo, tramite overclock e overvolt.Come è lecito aspettarsi, eseguendo programmi e giochi espressamente concepiti per la massima resa grafica e per il rendering intensivo, la differenza è invece molto più marcata. In questo caso però, al di là dei paragoni,
quello che abbiamo apprezzato è l'effettiva giocabilità e fluidità di esecuzione. Sia 3DMark06, sia 3DMark Vantage (in modalità Entry), sono fluidi e con frame rate tra i 20 e i 30 fps.
Intel HD 3000 si propone dunque come un valido compromesso
per chi desidera una sistema equilibrato, per l'uso quotidiano, per la riproduzione di video in HD e, sporadicamente, per l'esecuzione di qualche gioco con definizione SD.