A TEDxTorino il videogioco come strumento didattico e di riabilitazione

Il gaming sempre più vicino all'esperienza quotidiana: il suo futuro sono formazione e rieducazione.

Autore: Redazione BitCity

L'idea è di quelle destinate a rivoluzionare il sistema. E non è un caso che per raccontarla sia stato scelto il palco di TEDx, la piattaforma di conferenze che in giro per il mondo ha come mission quella di diffondere idee di valore e che raggiunge ogni giorno milioni di follower.
Il prossimo 2 Febbraio, sul palco di TEDxTorino, si alterneranno 15 personaggi legati a un unico grande tema: il gioco. Marco Mazzaglia, primo docente di Game Design e Gamification del Politecnico di Torino (il corso è stato attivato proprio quest'anno, a testimoniare l'importanza sempre maggiore del videogioco nella sfera formativa) racconta una nuova metodologia, messa a punto da lui negli ultimi anni, che utilizza i videogiochi commerciali e li trasforma da prodotti per l'entertainment in strumenti didattici e di riabilitazione.
Nell'ambito della formazione e dell'HR, l'uso del videogioco favorisce la comprensione del fallimento visto come un'opportunità di miglioramento e utilizzato come una leva per intercettare le soft skill, le capacità cioè di comunicare e mettersi in relazione con gli altri, collaborare e pianificare.Questa è una delle nuove strategie che tendono ad adottare le multinazionali per valutare i nuovi candidati.
Nell'ambito salute, l'idea è quella di fornire delle opportunità videoludiche per modulare un'esperienza "ad hoc" che, partendo dal trauma, accompagni il paziente tramite un percorso graduale finalizzato alla riabilitazione. Il videogioco è visto come un sistema di ausilio per il recupero sensoriale e motorio ma con la qualità grafica e di esperienza utente dei prodotti di ultima generazione.
"L'idea ha iniziato a prendere forma già diversi anni fa", afferma Marco Mazzaglia, che ha fatto della sua passione giovanile una professione e oggi è Video Game Evangelist. "Mi sono sempre chiesto come coniugare attività lavorativa e profilo filantropico e, passo dopo passo, mi sono accorto che il volano era insito nella struttura stessa del videogioco".

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