Rivenditori elettrodomestici contro il Bonus per Pc e internet

Davide Rossi DG AIRES: “Fermare tutto. Per migliorare il provvedimento e renderlo veramente utile al paese possono bastare 24 ore, ma serve la volontà politica”.

Autore: Redazione BitCity

La AIRES – Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati - e ANCRA – Associazione Nazionale Commercianti Radio Televisione Elettrodomestici e Affini, con l’intervento ad adjuvandum di Mediaworld, hanno impugnato dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio il decreto denominato «Piano voucher sulle famiglie a basso reddito» emanato in data 7 agosto 2020 dal Ministro dello Sviluppo Economico, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 243 del 1° ottobre 2020.Si contesta, in particolare, che la disciplina dei Bonus previsti dal Decreto prevede che solo gli operatori dei servizi di connettività possano fornire anche i dispositivi informatici, cioè i tablet o i personal computer, coprendo un valore fino a 300 Euro (che verranno loro rimborsati dallo Stato), utilizzabili dagli aventi diritto per l’acquisto del bene, o come sconto sui prodotti di valore maggiore. 
“Questa possibilità viene invece ingiustificatamente preclusa a tutti gli altri rivenditori di dispositivi elettronici e informatici, mentre sarebbe stato semplice e logico consentire ai beneficiari di “spezzare in due” il proprio Bonus e, dopo avere stipulato il contratto per la connettività, scegliere sul libero mercato il prodotto al miglior prezzo, o comunque maggiormente confacente alle proprie necessità Una simile impostazione, oltre a restringere le possibilità di scelta degli aventi diritto, si presenta come una evidente distorsione della concorrenza, oltretutto finanziata con risorse pubbliche” scrivono in una nota stampa le associazioni.
Con il deposito del ricorso, è stata anche presentata domanda cautelare di sospensione dell’esecutività e degli effetti del decreto ministeriale, “stante l’evidenza e l’irreparabilità dei danni che il provvedimento governativo è in grado di provocare a tutte le imprese operanti nel settore dei prodotti elettronici, con la sola eccezione dei pochissimi operatori che stipuleranno accordi con gli operatori telefonici”. Il Tribunale Amministrativo Regionale dovrebbe, quindi, pronunciarsi a breve sulla richiesta di sospensiva, mentre il giudizio sul merito avrà luogo nei prossimi mesi.

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