Ricerca: i siti web italiani seguono i loro visitatori con 16 tracker per sito

I siti web dei media e i siti a tema shopping e salute hanno il maggior numero di tracker, i quali possono raccogliere e monetizzare i dati degli italiani.

Autore: Redazione BitCity

L’ultima ricerca condotta dalla società di sicurezza informatica NordVPN mostra che i siti web italiani hanno in media 16 tracker. I siti dei media e i siti a tema shopping e salute sono quelli con il maggior numero di tracker che seguono gli utenti. La maggior parte dei tracker rilevati erano di proprietà di terzi. Circa il 30% dei tracker di terzi apparteneva a Google, l’11% a Facebook e il 7% ad Adobe. Queste società utilizzano i dati raccolti per scopi di marketing. “Di norma, i tracker vengono inseriti nel codice dei siti web e sono difficili da rilevare per un utente normale. Le informazioni raccolte dai tracker possono includere l’indirizzo IP e la posizione, la cronologia di navigazione, i click di un utente su un sito web, quali articoli gli utenti hanno visto e per quanto tempo, nonché i dati relativi al browser e al dispositivo utilizzati”, afferma Daniel Markuson, esperto di privacy digitale presso NordVPN. I ricercatori hanno esaminato i 100 siti web più popolari in 20 Paesi del mondo. Utilizzando tre diversi tracker blocker, sono riusciti a vedere quanti tracker (ad esempio in forma di cookie o pixel di tracciamento) quei siti web utilizzano per acquisire maggiori informazioni sui loro utenti. Perché i tracker sono pericolosi per gli italiani? I tracker possono aiutare gli amministratori del sito web a migliorare l’esperienza degli utenti dopo aver analizzato il modo in cui i visitatori interagiscono con il sito stesso. Tuttavia, queste informazioni contribuiscono a creare un profilo utente venduto a terze parti (come Google, Facebook e Adobe sopra menzionati). Queste società utilizzano il profilo per offrire annunci pubblicitari più mirati e invadenti che seguono gli utenti da un sito web all’altro. Lo scenario peggiore si verifica nel caso in cui a mettere le mani sui dati siano dei criminali informatici. Questi potrebbero elaborare un portfolio dettagliato su un utente e utilizzarlo a sue spese in un attacco di phishing, creando un messaggio altamente personalizzato e credibile. Come evitare il tracciamento Di seguito, Daniel Markuson elenca una serie di accorgimenti che gli utenti possono mettere in pratica per essere meno tracciabili online: Utilizzare una VPN. Utilizzando una VPN, sarà possibile nascondere il proprio indirizzo IP e la propria posizione da tutte le terze parti, inclusi il proprio fornitore di servizi Internet, i criminali informatici, gli amministratori di rete e gli inserzionisti.
Installare un Tracker Blocker. Il tracker blocker impedisce al browser di raccogliere informazioni personali e può anche agire come un blocco per le pubblicità. Alcuni tracker blocker, come Threat Protection di NordVPN, offrono ulteriori funzionalità di sicurezza informatica, come la protezione dai malware.
Utilizzare i browser per la privacy. È possibile munirsi di un browser Internet fatto su misura per chi tiene alla privacy online: niente sincronizzazione automatica, controllo ortografico, compilazione automatica o plug-in.
Disfarsi di Google. Google monitora un sacco di dati personali dell’utente: per evitarlo, si dovrà optare per altri provider di posta elettronica e motori di ricerca.

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