Truffe online più diffuse: è emergenza in queste aree dItalia

L'analisi di Truffa.net su dati Istat, Il Sole 24 Ore e Confartigianato rivela: nessuna provincia cresce come Barletta-Andria-Trani nelle truffe online.

Autore: Redazione BitCity

Le truffe telematiche si sono affermate come il secondo reato più denunciato in Italia, subito dopo i furti. Nel 2023, le segnalazioni hanno superato le 300.000 unità, con stime simili per l'anno in corso e una crescita del +10,3% tra il 2022 e il 2023, la più alta tra tutte le categorie criminali. Questa escalation, in un Paese dove oltre il 90% della popolazione è online, evidenzia una crescente sfida per la sicurezza digitale di individui e aziende. I dati emergono da un'elaborazione di Truffa.net su statistiche di Istat, Confartigianato e Il Sole 24 Ore. Le tipologie di truffa più diffuse riflettono una crescente sofisticazione nelle tecniche di ingegneria sociale e nelle vulnerabilità delle piattaforme. Il 55% delle denunce (oltre 160.000 casi) riguarda phishing, smishing e vishing, attacchi che mirano a estorcere dati sensibili o denaro simulando comunicazioni da enti affidabili. A seguire, con il 20% del totale (circa 60.000 casi), si attestano le truffe da marketplace, che sfruttano falsi annunci di vendita online. Il fenomeno mostra una distribuzione geografica asimmetrica. Livorno, ad esempio, si posiziona al vertice per incidenza combinata e crescita (+140,4%). La crescita più esplosiva si è registrata a Barletta-Andria-Trani (+209,1%). Parallelamente, regioni come Toscana, Piemonte e Lombardia mostrano la maggiore incidenza, spesso a causa della loro elevata penetrazione digitale, come mostrato dalla top ten: Toscana Piemonte Lombardia Veneto Lazio Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Puglia Marche Nonostante l'aumento delle truffe, l'Italia mantiene una posizione di rilievo nel contesto globale per la sicurezza informatica, classificandosi quinta al mondo nel National Cyber Security Index (NCSI). Questo dato positivo, però, non deve indurre ad abbassare la guardia. La continua evoluzione delle minacce, con l'emergere di tecniche avanzate come i deepfake (responsabili del 6% delle denunce per truffe sentimentali/social, circa 18.000 casi) e gli attacchi di ransomware o malware (che costituiscono il 2% delle frodi informatiche, circa 6.500 denunce), richiede un impegno costante. Oltre a questi, le statistiche evidenziano un 10% delle denunce (circa 30.000 casi) relative a false PEC, email bancarie e finti bonifici, che sfruttano la credibilità di comunicazioni ufficiali. Inoltre, le frodi informatiche, come l'accesso abusivo a sistemi informatici o il furto di banche dati, costituiscono un ulteriore 9% del totale (circa 29.885 denunce). Per professionisti del settore IT, l'imperativo è rafforzare le infrastrutture con soluzioni di threat intelligence predittiva, implementare sistemi di autenticazione multi-fattore (MFA) robusti e promuovere una cultura della cybersecurity basata su aggiornamenti costanti e formazione specialistica. La lotta contro queste minacce digitali impone una costante evoluzione delle difese per proteggere un ecosistema online sempre più vasto e complesso.

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