Hanno messo in agitazione il mondo di internet le dichiarazioni rilasciate al
Daily Telegraph dal ministro britannico alla Cultura, media e sport,
Andy Burnham.
Il ministro del governo di
Gordon Brown, infatti, ha affermato di aver intenzione di proporre un piano a livello internazionale per adottare un sistema di "rating", cioè di classificazione di pericolosità dei contenuti di internet e di conseguenza
vietare i siti più pericolosi ai minori di 14, 16 o 18 anni: in pratica si tratterebbe di valutare i siti con lo stesso sistema dei film e dei videogiochi, riportando così il divieto
"non adatto ai minori di...".
Inoltre, sempre secondo quanto dichiarato dal ministro,
si potrebbe costringere i provider di internet a fornire esclusivamente servizi dove gli unici siti accessibili siano quelli ritenuti adatti ai bambini.
Tra le misure previste dal ministro c'è anche una legge per imporre a siti come
Facebook e
YouTube di rimuovere immediatamente i contenuti offensivi o dannosi una volta che siano stati segnalati, senza intendere un'azione legale. Mentre le persone che si dovessero ritenere diffamate su internet, dovrebbero poter avere
un'assistenza legale gratuita.
Ovviamente un sistema di regolamentazione del genere richiede una condivisione a livello internazionale, e per questo il ministro Burnham ha affermato che intende negoziare con l'amministrazione del presidente eletto
Barack Obama un sistema di regole
per i siti in lingua inglese.
Le parole del ministro inglese stanno facendo il giro del mondo in quanto ogni azione di censura di internet solleva sempre molte proteste da parte chi difende strenuamente
la libertà di parola sul Web. E tra l'altro sarebbe molto strano che proprio Barak Obama possa condividere il progetto di Burnham, in quanto il futuro presidente statunitense ha costruito il suo successo elettorale proprio grazie ad internet.
Invece Burnham potrebbe trovare un sostegno da parte del nostro Presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, che qualche settimana fa anche lui proponeva una regolamentazione internazionale di internet.
Certo è che qualsiasi tentativo di censurare internet sarebbe duramente contestato non solo dal popolo di internet, ma da tutti coloro che tengono a cuore parole come
libertà e democrazia.