Assoprovider, l'Associazione provider indipendenti, ha duramente criticato in un comunicato stampa
la diversa valutazione della gravità dei fenomeni legati ad internet in Italia.
Qualche mese fa la Procura di Bergamo intimò a tutti provider di impedire l'accesso dei propri clienti al sito
Pirate Bay, ma oggi sul problema dei gruppi che inneggiano ai boss della mafia presenti su
Facebook, non si prendono provvedimenti.
Per fortuna
gli stessi utenti di Facebook hanno reagito con tante iniziative contro chi supportava la mafia dalle pagine del famoso sito di social network.
Tra l'altro Assoprovider fa notare che "alcuni fan di queste pagine web pro-mafia hanno contestato sentenze definitive su capimafia accusati di omicidi e stragi:
c'è il sospetto che dietro questo fenomeno si nasconda una regia centrale, che strumentalizza fra l'altro molti minori utenti di FB".
In definitiva Assoprovider
chiede provocatoriamente se in Italia sia giudicato più pericoloso il peer to peer della mafia.