Assoprovider: mafia e P2P, due pesi e due misure

Assoprovider ha diramato un comunicato stampa nel quale segnala che in Italia sembra che ci siano due pesi e due misure nella valutazione della gravità  dei fenomeni legati ad Internet: si combatte energicamente il peer to peer, ma si tollera chi inneggia alla mafia.

Autore: Giulio De Angelis

Assoprovider, l'Associazione provider indipendenti, ha duramente criticato in un comunicato stampa la diversa valutazione della gravità  dei fenomeni legati ad internet in Italia.
Qualche mese fa la Procura di Bergamo intimò a tutti provider di impedire l'accesso dei propri clienti al sito Pirate Bay, ma oggi sul problema dei gruppi che inneggiano ai boss della mafia presenti su Facebook, non si prendono provvedimenti.
Per fortuna gli stessi utenti di Facebook hanno reagito con tante iniziative contro chi supportava la mafia dalle pagine del famoso sito di social network.
Tra l'altro Assoprovider fa  notare che "alcuni fan di queste pagine web pro-mafia hanno contestato sentenze definitive su capimafia accusati di omicidi e stragi: c'è il sospetto che dietro questo fenomeno si nasconda una regia centrale, che strumentalizza fra l'altro molti minori utenti di FB".
In definitiva Assoprovider chiede provocatoriamente se in Italia sia giudicato più pericoloso il peer to peer della mafia

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