Ha fatto il giro del mondo in poche ore la notizia che un ingegnere aeronautico inglese,
Bernie Banford, avesse scoperto la città perduta di Atlantide utilizzando
Ocean, il nuovo layer di
Google Earth.
Secondo l'ingegner Banford, infatti, il quadrato quasi perfetto con all'interno un reticolo che si trova alle coordinate 31ภ15' 15.53''N e 24ภ15' 30.53''W, ossia a circa mille chilometri dalla costa africana e a 5,5 km di profondità ,
è ciò che resterebbe della leggendaria città descritta da Platone.
L'ingegnere, per vedere riconosciuta la propria scoperta, ha dato il via all'isteria mediatica, telefonando al tabloid britannico
"The Sun" per raccontare ciò che aveva scoperto sul fondo dell'Oceano.
Ma la notizia com'è nata rapidamente, così è morta nel giro di poche ore: infatti, mentre ancora le più importanti agenzie stampa del mondo lanciavano la notizia,
è arrivata la smentita.
Google ha subito tenuto a precisare che quelle che l'ingegnere inglese riteneva essere le vestigia della città sommersa raccontata da Platone,
in realtà erano le tracce lasciate dall'imbarcazione che ha raccolto i dati necessari a mappare il fondo dell'Oceano.
Google ha spiegato che "i dati batimetrici (o relativi al suolo marino) sono spesso raccolti da imbarcazioni che utilizzano sonar per prendere le misure del terreno": pertanto la presunta Atlantide è semplicemente la traccia lasciata dalla nave e poi rilevata dal sonar.
Caso chiuso? Probabilmente no: quasi certamente gli appassionati di "misteri" grideranno al complotto e
giudicheranno la smentita di Google solo come il tentativo di occultare la scoperta.