Furto di dati: in aumento quelli commessi da lavoratori licenziati
Sono sempre più frequenti i furti di dati da parte di ex dipendenti: Kroll Ontrack invita le aziende a dotarsi di procedure di sicurezza adeguate per evitare ingenti danni economici.
Autore: Giulio De Angelis
Secondo quanto emerge dal rapporto Global Fraud Report 2008-2009 realizzato da Kroll Ontrack, azienda specializzata nell'offerta di soluzioni e servizi di recupero dati, cancellazione sicura e computer forensics, la principale causa di tutte le violazioni dei sistemi informativi aziendali deriva infatti dal comportamento poco attento o a volte fraudolento di personale interno. Negli ultimi 3 anni, infatti, le 10 principali compagnie che operano nel settore economico hanno perso 8.2 milioni di dollari a causa di frodi e spionaggio da parte dei loro dipendenti o da concorrenti. Se l'azienda non possiede piani strategici ad hoc per contrastare eventuali attacchi di questo genere e non è dotata di sistemi di sicurezza idonei, il personale in fase di licenziamento può facilmente copiare dati aziendali riservati e strategici (database di clienti, strategie di business, ecc.) causando gravi danni economici. Secondo una recente indagine, commissionata da Symantec e realizzata dal Ponemon Institute, il 59% dei lavoratori che hanno perso il loro posto ammette di aver sottratto informazioni confidenziali alla propria azienda. Inoltre, a mettere in evidenza sistemi di sicurezza poco efficaci è il fatto che il 24% dei lavoratori licenziati ha dichiarato di essere in grado di accedere al sistema informativo anche dopo aver abbandonato l'azienda. In Italia le imprese sono diventate più consapevoli del rischio di perdita di dati e più sensibili al tema dello spionaggio industriale. Manca però ancora la prevenzione necessaria verso questo aspetto con l'implementazione di adeguati sistemi di sicurezza.
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