Da lunedì sera non c'è verso per gli utenti cinesi di collegarsi a
YouTube. Le autorità , che già da marzo aveva preso il controllo del portale web, hanno ora stabilito di chiuderlo
per filtrare alcuni contenuti ritenuti pericolosi per il partito comunista.
Da gennaio molti blog e centinaia di siti popolari tra
i tibetani sono stati bloccati.
La linea dura delle autorità cinesi non deve però essere fraintesa,
secondo un portavoce del ministero degli Esteri: "Molta gente ha la falsa impressione che il governo tema internet. In effetti è esattamente l'inverso. E' solo necessario regolarlo dalla legge per evitare danni alla sicurezza nazionale".