LAgcom approva i criteri per la digitalizzazione delle reti televisive nazionali

Il Consiglio dell'Autorità  per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato una delibera che avvia il percorso per il definitivo spegnimento delle reti analogiche e la conversione delle reti digitali esistenti.

Autore: Giulio De Angelis

Secondo la delibera approvata Consiglio dell'Autorità  per le garanzie nelle comunicazioni che avvia il percorso per il definitivo spegnimento delle reti analogiche e la conversione delle reti digitali esistenti, le 21 reti nazionali in tecnica DVB-T saranno così suddivise:

a) 8 reti saranno destinate alla conversione delle attuali reti analogiche. Gli operatori nazionali esistenti avranno assegnata capacità  trasmissiva sufficiente per la trasmissione dei programmi a definizione standard ed ad alta definizione. Sarà  comunque garantito almeno un multiplex per operatore;
b) 8 reti digitali saranno dedicate alla conversione in tecnica singola frequenza delle attuali reti digitali esistenti che oggi utilizzano il sistema meno efficiente della multifrequenza. Ciascun operatore avrà  diritto alla conversione delle reti digitali attualmente operanti;
c) all'esito della conversione dell'attuale sistema televisivo nazionale risulterà  disponibile un dividendo nazionale di 5 reti.

Nel comunicato stampa dell'AGCOM viene specificato che questo dividendo digitale "verrà  messo a gara con criteri che garantiranno la massima apertura alla concorrenza ed alla valorizzazione di nuovi programmi". Alla gara saranno ammessi tutti i soggetti operanti nello spazio economico europeo (SEE).
La gara di assegnazione delle frequenze sarà  indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico a cui compete l'emanazione dei relativi bandi sulla base delle regole stabilite dall'AGCOM.
Secondo l'Autorità , "la decisione presa favorirà  la rapida definizione delle regole dello spegnimento progressivo delle varie regioni italiane secondo il calendario stabilito".
Il Presidente dell'Autorità  Corrado Calabrò ha dichiarato, "il risultato raggiunto avvia un percorso di definitiva sistemazione delle radiofrequenze televisive in Italia. Le risorse trasmissive sono un bene pubblico destinato a soddisfare l'interesse della collettività . In questi anni è sempre stata auspicata una definizione di regole che garantissero la certezza del diritto e il rispetto dei principi costituzionali e comunitari nell' interesse del pluralismo e della concorrenza. Il percorso avviato va in questa direzione. I successivi atti che adotteremo serviranno a completare quella che mi auguro sia la cornice giuridica di riferimento per il futuro sistema televisivo italiano con una regolamentazione ben diversa dalla connotazione incerta che essa aveva assunto in passato."

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