E' stata posticipata la data ultima per l'adesione all'accordo di chiusura della
class action di
Google Book Search. La data, dal precedente 5 maggio, è infatti slittata, come da sentenza della
Corte Federale di New York, al 4 settembre, per dare più tempo alle case editrici di pensare se aderire o meno alla Book Search di
Google, servizio che ha come funzione quello di digitalizzare i libri e le opere cartacee (ad ora 7 milioni di cui qualche centinaio di migliaia italiani).
Nei dettagli l'accordo sulla nuova class search (al momento prevista solo per il territorio USA) prevede il lascito, da parte delle case editrici accondiscendenti, della
digitalizzazione delle opere; queste potranno inoltre essere utilizzate per determinati servizi sviluppati da Google, fra i quali la concessione di accessi all'intero database da parte di biblioteche e centri di ricerca, e pubblicazioni on-line di frammenti di libro.
A far da contraltare agli accordi fra editori e Google si è però messo, secondo quanto riportato dal
New York Times, il
Dipartimento Americano della Giustizia. I dubbi delle autorità riguardano infatti possibili violazioni delle norme
Antitrust legate alla futura collaborazione. In particolare, si teme che l'intesa possa concedere al motore di ricerca una licenza esclusiva su moltissimi libri di cui gli autori sono sconosciuti o di cui sono sconosciuti i detentori dei diritti.