Nell'imminenza dello scadere dell'accordo tra l'
Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) e il governo degli
Stati Uniti (settembre 2009), la
Commissione europea ha affermato che è opportuno che quest'iniziativa del settore privato conservi la leadership ma operi nel rispetto di direttive chiare, definite nell'ambito del dialogo internazionale.
Il governo degli Stati Uniti è stato l'unico organo ad avere il controllo formale delle attività e della strategia dell'Icann fin dalla costituzione di quest'ultima
nel 1998. Data l'imminente scadenza dell'accordo su un progetto comune, la Commissione ritiene che occorra estendere, d'ora in avanti,
il dovere di rendicontazione di tale organismo e fare in modo che esso debba rispondere non più al governo di un solo paese, ma all'intera comunità di internet.
L'Unione europea ritiene anche che la governance futura di internet dovrà rispettare alcuni principi fondamentali, in particolare
il rispetto dei diritti umani e la libertà di espressione, oltre all'esigenza di preservare la stabilità e la sicurezza della rete.
Nel documento dal titolo
"Governance di internet: le prossime tappe", la Commissione ha presentato proposte che vanno nel senso di una maggiore apertura, trasparenza e inclusione delle decisioni riguardanti internet. Un obiettivo chiave è affidare all'Icann un dovere di rendicontazione sia sul piano interno (a livello di organi decisionali e di organizzazione generale) che sul piano esterno (dovere di rendicontazione multilaterale nei confronti di tutti i paesi del mondo). Questo comporta che i destinatari delle decisioni degli organi di governance dovranno avere
la possibilità di presentare un ricorso dinanzi ad un tribunale indipendente.
Le proposte della Commissione intendono riaffermare il ruolo dell'iniziativa privata e garantire che la rete globale di continui ad essere uno strumento di innovazione, libertà di espressione e sviluppo economico.