Happy birthday Walkman! Anche se le nuove generazioni non sanno cosa tu sia..

Il walkman ha compiuto 30 anni tra la nostalgia delle generazioni che l'hanno usato ed amato e lo stupore degli adolescenti dell'era iPod, che addirittura non ne comprendono bene il funzionamento.

Autore: Santina Buscemi


Trenta anni fa, nel luglio del 1979, nasceva il walkman: un nome che, a seconda dell'età  che si ha, costituisce un ricordo vivido, legato ad emozioni e magari il rimpianto verso anni lontani, dell'adolescenza, oppure il nome che, "forse, mi sembra, mi hanno spiegato, ho letto da qualche parte" richiama un oggetto sconosciuto del passato, usato da fratelli maggiori, genitori e, in qualche caso, nonni. Già , perchà©, da quanto sembra, le nuove generazioni non conoscono quell'apparecchio per sentire musicassette, che ha caratterizzato gli anni '80 ed ha costituito un'enorme fonte di guadagno per la Sony; un gran successo nonostante i rivenditori inizialmente non fossero convinti del prodotto: per smentirli, il nuovo prodotto fece registrare nel primo mese 30 mila pezzi venduti e in un decennio oltre 50 milioni di esemplari.



Ad avere la fortunata idea fu Masaru Ibuka, co-fondatore di Sony, che durante un viaggio sentì personalmente il bisogno di uno strumento di piccole dimensioni per sentire la musica: nacque così il "walkman", con un nome scelto per richiamare il supereroe Superman. Il nome, che fu aggiunto qualche anno dopo, nel 1986, nell'Oxford English Dictionary, entrò subito nella memoria delle persone: negli Usa si sarebbe dovuto chiamare "soundabout", ma l'azienda cambiò idea dopo aver sentito che i bambini stavano già  domandando ai genitori di avere un "walkman".
Una curiosità : in questi giorni, per celebrare l'anniversario della nascita del walkman, la Bbc ha voluto fare uno strano esperimento: chiedere a un tredicenne, Scott Campbell, di cambiare il proprio iPod con un walkman, per una settimana. Il ragazzo ha raccontato di aver scoperto solo dopo 3 giorni che il nastro della cassetta aveva due lati e che i suoi amici "non potevano credere che i suoi genitori utilizzassero questa scatola mostruosa".
Un'esclamazione che fa sorridere, ma fa anche tornare la nostalgia per uno strumento che ha fatto la storia ed è stato amato dalle generazioni degli anni '80.

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