Nuove misure contro il download illegale in Italia

Il Decreto Sviluppo appena approvato in Parlamento introduce nuove misure contro la pirateria informatica: d'ora in poi le aziende saranno perseguibili per la copia illegale del software sia civilmente che penalmente. Per evitare la responsabilità  del reato, esse dovranno dimostrare di aver messo in atto adeguate policy e modelli di prevenzione dei comportamenti illeciti.

Autore: Redazione D. Life


Nuove misure penali in arrivo per le aziende e gli enti italiani che scaricano software illegalmente. Dopo l'approvazione del Senato, è diventato legge il Decreto Sviluppo, che tra le varie misure a sostegno della crescita economica del paese inserisce nuovi strumenti contro la pirateria sul web.
D'ora in poi aziende private e pubbliche saranno perseguibili per la copia illegale del software sia civilmente che penalmente, con sanzioni pecuniarie fino a 775.000 Euro, e con sanzioni interdittive come la sospensione dell'autorizzazione o il divieto di pubblicizzare beni o servizi fino ad un anno.
La responsabilità  penale amministrativa dell'ente, regolamentata dal decreto legislativo n. 231 del 2001, viene ora estesa anche ai reati a tutela del diritto d'autore previsti agli articoli 171bis e 171ter della legge n. 633 del 1941.
Il reato sarà  perseguibile se commesso da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione all'interno dell'azienda, o dal personale di una unità  organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, o anche dai semplici dipendenti.
La nuova legge spingerà  le aziende a dotarsi di policy interne e modelli di gestione adatti a impedire il download illegale ed i comportamenti illeciti, in quanto la responsabilità  del reato potrà  essere evitata se la dirigenza dimostrerà  di aver adeguatamente vigilato per prevenire tali comportamenti.

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