The Pirate Bay, da pirati a mercanti

The Pirate Bay diventerà  a pagamento: il portale di file sharing offrirà  agli utenti tariffe studiate ad hoc e differenziate a seconda del materiale condiviso.

Autore: Redazione D.Life


Passare in rassegna i titoli degli ultimi articoli pubblicati su The Pirate Bay, significa leggere frasi che sottolineano il cambiamento radicale vissuto dal sito.
Il portale svedese di file sharing conosciuto per il particolare sistema di gestione che consentiva di scaricare e condividere gratuitamente file di diverso tipo, soprattutto musicali, e noto per le diverse controversie legali avute con le major e i processi per presunta violazione di diritti d'autore, fa un passo indietro e rientra nel cerchio della legalità  a tutti gli effetti.
I servizi forniti dal portale saranno disponibili soltanto dopo la sottoscrizione di un abbonamento mensile, le cui tariffe non sono ancora state rese note: The Pirate Bay si trasforma quindi in un sito a pagamento. La sottoscrizione dovrebbe essere basata su criteri studiati ad hoc, con, ad esempio, la differenziazione di tariffe a seconda della quantità  di materiale disponibile sul Pc di ciascun utente per poter essere condiviso: un servizio di storage as a service, in pratica. A dichiararlo è Wayne Rosso, consigliere di Global Gaming Factory, società  ora proprietaria del sito.
Il servizio offerto dal portale era utilizzato da circa 4 milioni di utenti: gli amministratori di The Pirate Bay si augurano che la messa in atto di questa nuova strategia di marketing non allontani troppi utenti dalla baia.

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