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Formigoni parla di sacrifici da Porto Cervo e Facebook non lo perdona

La misura è colma gli italiani non riescono più a sopportare certi atteggiamenti da parte dei politici. E così dopo l'intervista di Formigoni in diretta da Porto Cervo, scoppia la polemica in rete.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Pubblicato il: 18/07/2011

Gli italiani ne hanno piene le tasche, la misura sembra ormai colma e pronta a straripare. Ormai l'avversione verso la classe politica aumenta sempre di più come dimostra anche il boom di contatti che sta facendo il blog sui segreti della casta di un fantomatico Spider Truman.
E ora a gettare benzina sul fuoco che anche l'intervista rilasciata ieri da Roberto Formigoni al Tg3.
Nell'intervento al Tg di Bianca Berlinguer, Formigoni parla delle conseguenze che avrà  sugli italiani l'approvazione dell'ultima finanziaria, quindi tagli, sacrifici, rincari dei ticket sanitari e della benzina.
Di nuovo tasse quindi, soprattutto per le classi meno abbienti che si vedono depredate ancora una volta di una fetta del proprio lavoro per mantenere una classe politica che sta davvero diventando un costo insostenibile per lo stato italiano.
E lo spiega bene Roberto Formigoni, non solo a parole ma anche con i fatti: Non curanza? Svista? Menefreghismo, non si sa. Certo è che il presidente della Regione Lombardia ha pensato bene di rilasciare l'intervista da Porto Cervo, davanti ad una sfilza di yacht con una bella e sana aria abbronzata alla faccia di chi le vacanze le vedrà  solo in cartolina.
Ma la rete non perdona e subito parte sui social network, Facebook in testa un tam tam di critiche più o meno pesanti, commenti dettati dall'esasperazione di una classe lavoratrice sempre più sfruttata e precaria che non ne può più di vedere come ormai fare politica vuol dire sistemarsi a vita e non più perseguire uno straccio di ideale da mettere in comune con i propri elettori.
Forse la situazione non è grave come quella di qualche mese fa in Nord Africa, ma qualcuno già , come per esempio l'IdV di Di Pietro, pensa di portare in piazza tutto questa amarezza e malcontento come una sorta di marcia su Roma per dire basta ai costi della politica, agli sprechi e allo sfruttamento di tutti a favore di pochi. 
Di Pietro vorrebbe organizzare una grande manifestazione a fine settembre per protestare contro la casta. Lodevole iniziativa, certo, ma non sarebbe meglio che una simile manifestazione la organizzasse qualcuno che, volente o nolente, non facesse parte della stessa casta?
E voi cosa ne pensate? Lasciateci un commento.




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