Utenti spiati dai provider? Si decide il 10 febbraio
Il 10 febbraio si terrà l'udienza che vede contrapposte Fapav e Telecom Italia. L'ente vorrebbe che Telecom controllasse i propri utenti internet nel caso vengano accertate violazioni del copyright. Il Garante della Privacy difenderà gli utenti.
Autore: Andrea Sala
Il prossimo 10 febbraio Fapav (Federazione anti-pirateria audiovisiva) e Telecom Italia si scontreranno in tribunale. Nell'udienza in programma a Roma si affronterà una questione spinosa riguardante la privacy degli utenti internet . Fapav, infatti, ha citato Telecom e chiede che il provider sorvegli le attività online dei suoi utenti , onde poter accertare eventuali illeciti. Nello specifico si parla di download illegale di materiale coperto da diritti d'autore e attività illecite nelle reti peer-to-peer . Fapav, inoltre, vorrebbe che Telecom e gli altri provider filtrino l'accesso ad alcuni siti sgraditi , pena il pagamento di 10mila Euro per ogni giorno di inadempienza. Insomma, l'azione legale è volta a trasformare gli ISP in un organo di vigilanza sulla rete. L'Aiip , associazione dei principali provider, non vede di buon occhio il processo, citando i diritti dei netizen e la direttiva comunitaria del commercio 2008 , in cui si ribadisce l'estraneità dei provider nei casi di attività illegale degli utenti. Ciò che Fapav vuole ottenere, inoltre, andrebbe a palese danno della privacy dei cybernauti, controllati in ogni loro attività durante la navigazione. Non a caso il Garante della Privacy ha deciso di partecipare al processo, schierandosi con gli utenti, come già successe per il caso Peppermint . Fapav avrebbe anche raccolto dei dati per supportare le proprie tesi: l'ente sarebbe in possesso di centinaia di migliaia di informazioni sulle attività di utenti Telecom Italia. Informazioni molto approfondite e personali, come i titoli dei film scaricati e addirittura la tracciatura dei siti visitati . Aiip, per questo motivo, si schiererà a favore degli utenti in difesa della privacy: in particolare, carpire l'elenco dei siti visitati è una violazione molto grave, visto che nemmeno i provider sono autorizzati a farlo. Ecco perchà© Telecom ha intenzione di difendersi respingendo i dati Fapav, dati raccolti illegalmente e senza il consenso di nessuno. I file condivisi sono stati scoperti grazie alla società francese CoPeerRight che ha fornito il software di monitoraggio. àˆ ignoto, invece, come Favap abbia avuto accesso ai siti visitati dagli utenti e sembra che, in questo caso, CoPeerRight non c'entri nulla. L'ente è stato bersagliato di domande in questo senso ma le risposte non sono ancora arrivate. Bisognerà attendere i prossimi giorni, intanto si prepara la battaglia su uno dei più scottanti argomenti legati al web. Controllo a tutti i costi o libertà digitale ?
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