Reuters ai propri giornalisti: prima scrivete la news, poi tweettate
La Reuters ha fornito ai propri reporter un vademecum su come comportarsi professionalmente per quanto riguarda i social network: in particolare occorre attendere che una news sia battuta dall'agenzia prima di scriverne il contenuto su Twitter.
Autore: Santina Buscemi
Cambiano i tempi e cambiano anche le regole basilari di una professione: il web e in particolare i social network hanno ormai un'influenza notevole nelle nostre vite, tanto da influenzare il lavoro quotidiano. Possono sembrare le solite frasi, un po' sociologiche e un po' totalizzanti, che commentano la società odierna, ma non è così: non lo è stato per quel soldato dell'esercito israeliano che, incurante delle reali ripercussioni di ciò che stava facendo, ha descritto su Facebook, nel proprio status, l'operazione militare che l'esercito stava per compiere, venendo meno all'ordine di segretezza e causando l'annullamento del raid. Non lo è, evidentemente, per i giornalisti della Reuters, richiamati ad un modus operandi più serio e meno "istintivo": in particolare, ai reporter è stato presentato un vademecum, una guida etica sull'utilizzo dei social network, nella quale viene spiegato, a proposito di Twitter, come si debba attendere che le notizie siano battute dall'agenzia, prima di tweettare lo scoop. Una prassi che, evidentemente, tanto scontata non risulta, vista la necessità di esplicitarla da parte della Reuters. Oltre a questo, è stato richiesto ai giornalisti di chiedere l'approvazione dei superiori prima di utilizzare il portale di microblogging per scopi professionali: in caso di approvazione, si dovrà procedere con l'attivazione di due account separati, uno a titolo privato e uno come "giornalista Reuters".
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