Il New York Times ha dato notizia della decisione di aziende leader del mercato delle
Tlc, di allearsi per premere sul
Congresso Usa affinchà© attui norme che tutelino la
riservatezza sul web dall'accesso del
governo.
Fra i nomi di rilievo che hanno aderito alla coalizione, si annoverano: Aol, Google, Microsoft, Intel, Salesforce, Loopt, At&T, the Aclu, and the Eff.
La coalizione, che ha nome
Digital Due Process Coalition, desta scalpore perchà© mostra come il mondo delle
telecomunicazioni intenda svincolarsi dalla morsa e dal controllo governativo: l'obiettivo è infatti quello di difendere la
privacy dei cittadini, messa in discussione da un apparato normativo che, secondo il gruppo, non è stata in grado di evolversi come i nuovi mezzi di comunicazione.
Ad attirare le maggiori critiche è l'
Electronic Communication Privacy Act, una legge del 1986 con la quale sono regolate le intercettazioni negli Usa, lasciando un forte potere discrezionale alle indagini condotte dalle autorità governative.
Fra le richieste della coalizione, la
tutela dei dati ospitati dai
server delle società che offrono servizi agli utenti: viene richiesto che i dati stoccati nelle cloud siano accessibili alle forze dell'ordine solamente se in possesso di un adeguato mandato. Allo stesso modo le
comunicazioni e i
log accumulati dai provider di servizi online dovrebbero essere consultabili alle autorità solo per una motivazione valida.
Le
intercettazioni telefoniche, inoltre, non dovranno essere collegate a un procedimento generalizzato, ma al contrario con le indagini le autorità dovrebbero poter metter le mani solo su dati circostanziati.
Infine l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria dovrebbe essere necessaria per i rastrellamenti dei
dati di grandi quantità di utenti.
La coalizione, guidata dal
Center for Democracy And Technology, attende ora un feed-back da parte del Congresso.