Divieto videogame violenti in California, la Corte Suprema dice la sua

La Corte Suprema Usa, entro ottobre, dovrà  stabilire se la legge californiana che proibisce la vendita di videogiochi violenti a minori di 18 anni è costituzionale o meno: le società  di produzione di videogames attendono il verdetto.

Autore: Redazione D.Life

"Le corti di tutto il paese hanno costantemente sentenziato che qualsiasi regolamento sui computer e i videogames che si basi sui contenuti è incostituzionale. Una ricerca mostra che il pubblico è d'accordo che i videogiochi debbano essere tutelati come i libri, i film e la musica": questo è quanto dichiarato da Michael Gallagher, presidente e direttore dell'Entertaiment software association, in merito alla controversia con lo stato della California.
Una legge californiana, infatti, ha attirato le ire di diverse società  di produzione dei videogiochi, di distributori e venditori, in primis l'Entertaiment software association, che unisce la Disney interactive studios, l'Electronic arts, la Microsoft e la Sony computer entertainment America.
La legge è in vigore dal 2005 e prevede il divieto di vendere ai minori di 18 anni tutti i videogiochi violenti, ritenendoli "palesemente offensivi" e privo valore educativo.
Una corte aveva bocciato tale provvedimento, ritenendolo incostituzionale e la disputa è giunta ora alla Corte Suprema Usa che, entro ottobre, dovrà  prendere una decisione in merito all'attuabilità  della legge californiana.
Un parere che inciderà  notevolmente sul mercato dei videogames nello stato della California e non solo: la sentenza potrebbe essere impugnata anche da altri stati Usa dinanzi a dispute similari.
Occorre solo attendere i prossimi mesi per comprendere se la tutela della libertà  individuale collimerà  o meno con la tutela dei minori.

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