Dibattiti, polemiche e infine la decisione della
Commissione europea di consentire a
Sky di sbarcare sul
digitale terrestre.
Un cammino, quello intrapreso da Sky nel tentativo di avere il via-libera da parte delle
Autorità , che si protraeva da tempo, caratterizzato dalle
polemiche dei competitors di Sky,
Mediaset e
Rai, e dal viceministro alle comunicazioni
Paolo Romani, sfavorevoli a questa possibilità .
Si attendono ora i commenti degli interessati a quanto decretato dall'UE, che ha trasformato una semplice possibilità in una certezza per il prossimo futuro.
Secondo quanto stabilito nel 2002, nel momento in cui Sky ottenne il permesso di operare come monopolista sulla piattaforma satellitare, fu decretato il divieto di operare sul digitale fino al 2012.
I vertici del colosso di
Murdoch, però, si sono rivolti tempo fa all'Unione Europea, per chiedere una
deroga all'imposizione e, adesso, è giunta la decisione definitiva, che apre le porte del digitale a Sky.
La Commissione europea ha stabilito però una
condizione: fino alla prossima gara del Ministero delle Comunicazioni, ossia 3-5 anni, i
canali multiplex , ossia i sistemi digitali che raggruppano più frequenze, moltiplicando i canali in trasmissione, dovranno essere
in chiaro.
MF ha spiegato come ciò sia rilevante: "perchà© costringerà Sky ad affittare o acquistare i prossimi
multiplex per rilanciare sulla piattaforma tutto il suo bouquet a pagamento, il core business che da sempre caratterizza la forza d'urto di News Corp.".
E' comunque importante precisare che la decisione dell'UE andrà notificata alle autorità italiane e agli altri operatori televisivi.