Larretratezza digitale europea penalizza le aziende UE

La Commissione UE ha denunciato l'arretratezza del mercato digitale europeo, fattore che penalizza anche le imprese. Inadeguate le tecnologie, le infrastrutture e i modelli di sviluppo. Stati Uniti davanti a tutti.

Autore: Andrea Sala

Che l'Europa - e l'Italia in particolare - fosse arretrata riguardo a internet era un fatto ben noto. La situazione, però, dev'essere più grave di quel che si pensava, se persino la Commissione Europea si è scomodata per denunciare lo stato del vecchio continente in ambito digitale
Nella classifica delle aziende web, poi, nessuna realtà  europea figura nei primi dieci nominativi. Colpa della generale arretratezza, dice la Ue: tutto il nostro ecosistema internet è inadeguato per lo sviluppo economico continentale, dalle infrastrutture, alle tecnologie e ai modelli di sviluppo. Rinnovato, quindi, l'allarme relativo al digital divide e alla scarsa penetrazione della fibra ottica, dato quest'ultimo fermo all'1%. Nel mondo la fibra ha un tasso di penetrazione del 2% in Usa, del 14% in Corea e del 12% in Giappone.
Il podio dei colossi di internet vede al primo posto - e ci mancherebbe altro - Google, seguito da Amazon, eBay e Facebook. I siti europei più visitati sono solo 4 fra i primi 50 del mondo.
Per far fronte al gap digitale, il prossimo 12 maggio Bruxelles intende varare un piano per potenziare lo sviluppo della rete: nel mirino della UE ci sono contenuti e infrastrutture. Occorrono interventi rapidi per portare la banda larga e la fibra ottica in più aree possibili: purtroppo l'impresa appare ardua, visto che le reti mobili non possono competere con le connessioni cablate in termini di velocità  e ampiezza di banda.
Il piano della UE chiede la cooperazione dei 27 Stati membri per arrivare a internet broadband in tutto il territorio europeo, entro il 2013. La Commissione intende anche aumentare la velocità  di connessione, arrivando a oltre 100 Mbps per almeno il 50% dei cittadini europei.
Ciò rilancerebbe anche il mercato economico che ruota attorno ad internet, con il conseguente aumento dei posti di lavoro e della percentuale del PIL europeo rappresentata dal settore ICT. Ad oggi siamo intorno al 4,8% con un volume d'affari pari a 660 miliardi di Euro.
Da parte dei Governi è richiesto il taglio dei costi amministrativi e l'incentivazione alle tecnologie internet mobile. La Commissione vuole anche create un mercato dei contenuti unificato, con una gestione condivisa dei diritti d'autore attraverso un sistema di licenze. In questo senso, Bruxelles sta pianificando un'apposita normativa che verrà  proposta entro l'anno prossimo.

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