Censura Facebook in Pakistan, il ministro: oscurate solo le pagine blasfeme

Il ministro dell'Interno pakistano, Rehman Malik, ha spiegato con un messaggio su Twitter che la censura del governo sarà  applicata solamente alle pagine blasfeme di Facebook e YouTube.

Autore: Redazione D.Life

Non si tratta di censura assoluta del web: dopo giorni di polemiche il ministro dell'Interno pakistano, Rehman Malik, intende spiegare il modus operandi del Governo sulla decisione di impedire agli utenti di accedere ad alcuni siti internet: in primis Facebook e YouTube.
In molti hanno gridato allo scandalo, attaccando le autorità  pakistane e, verosimilmente, l'intervento di Malik mira a spiegare le decisioni assunte con l'obiettivo di attenuare le critiche.
Parlando attraverso il suo profilo su Twitter, il ministro ha spiegato come saranno censurate solo le pagine "blasfeme" di Facebook e YouTube, non i siti web nella loro totalità .
A scatenare l'indignazione delle autorità  pakistane era stato un concorso di caricature su Maometto: per evitare la diffusione dei disegni in rete era stata presa la decisione di censurare i siti.
Rehman Malik ha quindi cercato di rassicurare in merito all'azione governativa: nonostante ciò, svariate fonti indicano come solo YouTube sia stato sbloccato, mentre Facebook resti inaccessibile agli utenti.
E proprio il ministro è stato una delle vittime illustri della propria decisione: Malik gestiva infatti una sua pagina su Facebook, ma, a causa della censura, ora non più aggiornarla.
Per questa ragione ha deciso di creare un proprio profilo su Twitter: in una settimana il ministro ha pubblicato 22 tweet su vari argomenti. I suoi post sono seguiti da 400 followers.

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