LAgenda Digitale UE punta a un mercato digitale più aperto

Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea ecoordinatrice per la Digital Agenda, intende spingere sull'interoperabilità  e libera competizione nel mercato digitale europeo. Stop ai sistemi chiusi: dopo Microsoft e Intel, i grandi colossi dovranno "aprire" le proprie tecnologie.

Autore: Andrea Sala

Neelie Kroes è decisa a spingere sull'acceleratore riguardo alla Digital Agenda, programma stilato dalla UE per aumentate i benefici per il cittadino derivanti dalle nuove tecnologie.
Siamo tutti al corrente degli sforzi della Commissione riguardo alla banda larga, ma esistono anche altri aspetti che intendono "liberare" gli utenti da alcune tecnologie troppo chiuse.
Stiamo parlando della libera concorrenza e dell'interoperabilità , termini forse sconosciuti ai più ma estremamente importanti e che impattano considerevolmente sull'esperienza dell'utente finale.
Un esempio ben noto di un azione per garantire la libertà  di scelta è stato il famoso Ballot screen - il menu di scelta fra diversi browser internet - introdotto da Microsoft sui suoi sistemi operativi, proprio grazie alla UE. Oppure l'azione intrapresa dall'autorità  europea nei confronti di Intel, accusata di pratiche commerciali scorrette e abuso di posizione dominante.
Ebbene, queste decisioni della UE rientrano nella Digital Agenda ma non sono le uniche: l'ultimo aggiornamento parla di significative azioni per garantire l'interoperabilità  nel mercato europeo. Il fatto investe non solo quei player ritenuti "dominanti", ma anche tutte le aziende che sono attori rilevanti nei vari settori. Degli esempi? Apple, Nokia, RIM e molti altri.
Nel dettaglio Neelie Kroes ha parlato di tutti quei dispositivi dotati di diversi tipi di connettività . Alcuni device come gli iPod, ad esempio, si sincronizzano solo con iTunes di Apple. Ebbene, la UE intende "rompere" queste associazioni forzate per permettere a diversi apparecchi di accedere alle più  comuni interfacce  e software presenti sui Pc.
In sostanza, la UE intende eliminare quei sistemi "chiusi" che tagliano fuori, per scelta, tecnologie di terzi o dispositivi di altre aziende: il fatto non può che riportare alla mente la decisione di Steve Jobs, quando ha annunciato l'esclusione di Adobe Flash dagli iPad e iPhone.
La UE potrebbe imporre ad Apple di accogliere Flash sui suoi dispositivi in nome della libera scelta, oppure permettere a player multimediali di terzi di essere sincronizzati con iTunes.
In particolare la Kroes intende escludere le eventuali dipendenze forzate da alcuni supporti fisici nell'era del cloud computing, soprattutto dove non esistono standard riconosciuti e il mercato è "terra di nessuno". 
Infine la Commissione intende anche promuovere un mercato unico per i contenuti digitali: non dovranno più esistere mercati nazionali diversificati. Al loro posto un marketplace europeo dove la "merce" verrà  scambiata liberamente.
Tutto questo dovrebbe tradursi in azioni tangibili entro il 2012, pare. Resta da vedere come le manovre della UE impatteranno sulla vita "digitale" di ognuno di noi. Sulla carta l'iniziativa è solo da elogiare.

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