Brunetta vara il Codice Azuni: come vorreste il web?

Il Ministro Brunetta ha lanciato una nuova iniziativa, denominata Codice Azuni: il fine del progetto è dare la possibilità  a tutti di dire la propria su come si dovrà  regolamentare la rete. Per 30 giorni.

Autore: Andrea Sala

Il Ministo Brunetta ha lanciato l'iniziativa "Codice Azuni", dal nome del cartografo Domenico Azuni che nell'800 stilò una serie di norme per la navigazione nei mari europei. Azuni portò a termine il suo compito adottando un approccio "bottom up", dal basso.
E lo stesso tipo di metodo vuole utilizzare Brunetta con il suo nuovo progetto: il Ministro darà  la possibilità  a tutti i cybernauti di dire la loro su come dovrebbe essere regolamentata la rete, in relazione all'odierna realtà  digitale.
"Abbiamo così deciso di raccogliere e sistematizzare le esperienze e le prassi che si sono affermate sulla Rete al fine di individuare punti ideali di equilibrio, in analogia a quanto fece il giurista sardo Domenico Azuni che raccolse leggi, usi, consuetudini, ordinanze e decisioni consolidate per la navigazione sui mari dell'Europa di inizio '800. Il primo passo da compiere per dare avvio all'operazione 'Codice Azuni' è dare voce agli utenti della Rete per condividere come "orientarsi" sulla Rete".
Insomma una sorta di "microfono aperto" perchè tutti i netizen esprimano la loro opinione sulle normativa da applicare al web e da tale opinione costruire un Codice Azuni relativo al "mare digitale".
L'iniziativa è senza dubbio encomiabile, anche se la decisione di lanciarla ai primi di agosto per soli 30 giorni appare piuttosto infelice: gli utenti del web manderanno forse i loro messaggi dalle spiagge? Probabilmente no.
In più non è ben chiara la finalità  di questo documento e se ne una teme un futura distorsione da parte degli organi politici: in passato, infatti, i servizi più apprezzati del web sono stati bollati come criminosi, solo per alcuni utilizzi deviati degli stessi. Senza parlare del digital divide che affligge il nostro paese e la banda larga che stenta ad affermarsi.
Quello che si salva è proprio il concetto fondamentale che intende dar voce a chi usa internet in maniera profonda, rispetto a chi di internet parla soltanto.
Tutte le informazioni relative al progetto sono disponibili sul sito ufficiale.

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