La Polizia Postale italiana firma un accordo con Facebook. Ora 400 agenti potranno spiare i profili privati di circa 17 milioni di persone.
Autore: Redazione D.Life
"La Polizia Postale italiana avrà la possibilità di eseguire una serie infinita di controlli sulle pagine di Facebook, senza dover presentare una richiesta alla magistratura e attendere i tempi necessari per una rogatoria internazionale". Questo è uno stralcio dell'articolo intitolato "Così la Polizia ti spia su Facebook" de l'Espresso, in edicola domani. Secondo quanto riporta il settimanale circa 400 agenti della direzione investigativa della Polizia Postale e delle comunicazioni potranno osservare e registrare i quasi 17 milioni di profili italiani su Facebook. Tutto questo grazie ad un accordo di collaborazione stretto dalle nostre istituzioni con il famoso social network. L'incontro sarebbe avvenuto circa due settimane fa a Palo Alto, in California, dove ha sede Facebook. Si tratta della prima collaborazione, di questo tipo, che si registra in Europa. Le finalità di questo accordo sono molteplici, gli agenti operativi non solo avranno accesso alle pagine e ai profili in totale libertà , ma avranno una vera e propria corsia preferenziale per quanto riguarda le tempistiche e la burocrazia. In questo modo, ci si auspica, si potrà combattere la diffusione della pedopornografia, delle truffe telematiche e del phishing, fino ad arrivare alle cose più frivole, come evitare che terzi creino profili di personaggi famosi a loro insaputa. Certo, se da un lato gli intenti delle istituzioni sono condivisibili, dall'altro rimane comunque qualche dubbio. Gli agenti non avranno più necessità di chiedere l'autorizzazione ad un Pubblico Ministero per sbirciare un profilo privato. In conclusione, come sottolinea l'Espresso alla fine del suo articolo "Queste novità aprono un nuovo scenario sul rispetto della privacy dei cittadini italiani".
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