Una
inchiesta del The Wall Street Journal di metà ottobre aveva rivelato che alcune applicazioni trasmettevano i dati personali degli utenti di
Facebook verso siti pubblicitari o di controllo del traffico online.
Sempre secondo il giornale statunitense, questa
minaccia alla privacy personale comprendeva titoli come FarmVille e Mafia Wars, applicazioni di grande successo che avrebbero raccolto i
dati di decine di milioni di utenti.
Facebook si è reso conto della gravità della situazione e ha deciso di
stringere le maglie della sicurezza sui dati sensibili del proprio servizio.
Sul blog ufficiale degli sviluppatori è infatti uscita una
comunicazione che annuncia una politica di
tolleranza zero nei confronti di quelle applicazioni che non mantengono segreti i dati degli utenti.
Le conseguenze per chi dovesse infrangere la riservatezza dei profili comprendono l'
allontanamento dal social network per 6 mesi, a meno che gli sviluppatori in questione non mettano fine alla trasmissione di dati personali verso siti di advertising o di tracciamento internet.
Per quanto riguarda le società che sfruttano questi dati, il social network di Zuckenberg ha già stretto un
accordo con Rapleaf, la
società di advertising emersa dall'inchiesta del The Wall Street Journal, per la cancellazione dagli archivi di tutti i codici di identificazione degli utenti di Facebook.
Un ultimo passo per garantire una maggior sicurezza dei dati sarà l'impegno del sito blu a incentivare gli sviluppatori a utilizzare
identificativi anonimi nelle proprie applicazioni, evitando così la circolazione indesiderata di informazioni.
Facebook ha però specificato che i
numeri dell'inchiesta del The Wall Street Journal sarebbero
esagerati e che le applicazioni coinvolte sarebbero di basso profilo e non i grandi titoli come
FarmVille e
Mafia Wars.
Anche il numero di utenti coinvolti viene ridimensionato, ma rimane all'allarmante quota di
50 milioni.