Pochi giorni fa
Microsoft aveva
sporto denuncia contro
Motorola. La risposta della azienda di telefonia non si è fatta attendere: è arrivata, infatti, una controdenuncia nei confronti di Redmond.
L'azione legale di Motorola verte sulla contestazione a Microsoft della violazione di 16 brevetti, utilizzati in
Windows, nella la codifica video, nelle tecnologie di
Exchange,
Messenger ed
Outlook, nel sistema
Windows Live e in
Xbox 360.
Ma facciamo un passo indietro. Microsoft in un primo momento ha contestato a Motorola, tirando nel mezzo della disputa il sistema operativo
Android, la violazione dei brevetti usati in
Windows Phone 7. A questa prima accusa se ne è subito aggiunta un'altra, resa pubblica ieri: l'azienda mobile statunitense chiederebbe
royalty troppo elevate su brevetti di video codec e tecnologie
Wi-Fi usate ad esempio su Xbox 360. Entrambe le accusa hanno scatenato la reazione di Motorola di cui sopra.
I motivi della controdenuncia avanzata da Motorola sono stati messi nero su bianco in un
comunicato rilasciato nelle scorse ore. Nel documento si può leggere chiaramente come Motorola contesti gli stessi brevetti che erano stati nominati poche ore prima dalla stessa Microsoft.
Da queste mosse e contromosse legali emerge chiaramente come l'oggetto del contendere
non siano tanto i brevetti violati, quanto il prezzo delle relative licenze.