Google ha lanciato un
nuovo appello ai governi occidentali, per sensibilizzarli sul
fenomeno della censura sul web, praticata arbitrariamente dagli stati orientali:
oltre 40 governi censurano le informazioni online.
Attraverso un
documento pubblicato su internet,
Mountain View si dice preoccupata e mostra tutto il suo dissenso verso le restrizioni che affliggono il web.
In particolare, BigG, se la prende con la classe dirigente della
Cina, definita
una tra le più attive e pericolose nazioni nell'ambito della "censura digitale".
Google richiede così l'intervento delle autorità garanti, sollecitate a
rimuovere gli ostacoli al commercio basato su internet e a
liberare le regolari dinamiche dell'informazione in rete.
La Cina, sempre secondo l'azienda di Mountain View, favorirebbe solo
Baidu (motore di ricerca), che, ad oggi, detiene circa il
74% del mercato cinese.
In conclusione, BigG vuole a tutti a costi un
cambio di rotta sostanziale, dei governi asiatici, per quanto riguarda la liberalizzazione del commercio online e le aziende che operano in tale campo.
Intanto dalla Cina arrivano le prime risposte, come quella di
Robin Li, responsabile di Baidu: "La Cina è un mercato molto diverso, cambia in continuazione. Se non si è vicini a questi meccanismi, è difficile tenerne il passo.
Il prossimo obiettivo di Baidu è quello di diventare il principale concorrente di Google a livello mondiale".