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Google contro la Cina, basta censure

Google lancia un nuovo appello ai governi occidentali e sollecita, nuovamente, la Cina ad interrompere le censure all'informazione online.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 18/11/2010

Google ha lanciato un nuovo appello ai governi occidentali, per sensibilizzarli sul fenomeno della censura sul web, praticata arbitrariamente dagli stati orientali: oltre 40 governi censurano le informazioni online.
Attraverso un documento pubblicato su internet, Mountain View si dice preoccupata e mostra tutto il suo dissenso verso le restrizioni che affliggono il web.
In particolare, BigG, se la prende con la classe dirigente della Cina, definita una tra le più attive e pericolose nazioni nell'ambito della "censura digitale".
Google richiede così l'intervento delle autorità  garanti, sollecitate a rimuovere gli ostacoli al commercio basato su internet e a liberare le regolari dinamiche dell'informazione in rete.
La Cina, sempre secondo l'azienda di Mountain View, favorirebbe solo Baidu (motore di ricerca), che, ad oggi, detiene circa il 74% del mercato cinese.
In conclusione, BigG vuole a tutti a costi un cambio di rotta sostanziale, dei governi asiatici, per quanto riguarda la liberalizzazione del commercio online e le aziende che operano in tale campo.
Intanto dalla Cina arrivano le prime risposte, come quella di Robin Li, responsabile di Baidu: "La Cina è un mercato molto diverso, cambia in continuazione. Se non si è vicini a questi meccanismi, è difficile tenerne il passo. Il prossimo obiettivo di Baidu è quello di diventare il principale concorrente di Google a livello mondiale".

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