WikiLeaks sfrattata dai server di Amazon, lannuncio su Twitter

Sulla pagina Twitter di WikiLeaks è presente un messaggio nel quale si annuncia che il sito di Assange è stato sfrattato anche da Amazon, il suo ultimo rifugio. I file potrebbero ora essere ritornati in Svezia.

Autore: Chiara Bernasconi

Dopo la recente diffusione dei documenti riservati riguardanti i rapporti della diplomazia americana, WikiLeaks non trova pace: il sito di Assange è infatti costretto ad errare da un server all'altro in cerca di ospitalità .
L'ultimo suo rifugio era presso Amazon, dopo che gli attacchi informatici di tipo DDOS ai danni di WikiLeaks lo avevano mandato in tilt. Il popolare sito di e-commerce ha però deciso di sospendere il proprio servizio di hosting.
L'annuncio è stato pubblicato sul profilo Twitter di WikiLeaks attraverso un messaggio nel quale si enuncia che tale decisione potrebbe essere stata provocata da forti pressioni politiche.
Sul social network è inoltre possibile leggere alcuni commenti  riguardanti la "cacciata" di WikiLeaks, come il seguente: "Se Amazon è a disagio con il primo emendamento, dovrebbero smettere di vendere i libri."
Sembra, tuttavia, che Amazon abbia agito correttamente e a buon diritto poichà© alcune clausole del servizio recitano che il sito di e-commerce "si riserva la possibilità  di rifiutare il servizio, di chiudere i conti, rimuovere o modificare il contenuto a sua esclusiva discrezione" e inoltre "la fornitura di contenuti (...) non causerà  danni a persone o entità ".
Non si sa ancora di preciso dove attualmente abbiano trovato ospitalità  i dati di WikiLeaks, ma alcune indiscrezioni rivelano che "sono ritornati in Svezia".



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